Qualsiasi sia la propria opinione nei confronti della realtà virtuale su dispositivi mobile, il suo contributo per l’evoluzione del media è assolutamente innegabile. La sua accessibilità , praticità e anche il suo costo relativamente basso, lo hanno reso il mezzo perfetto per mettersi in contatto con le masse e prepararle a quel futuro che presto diventerà il presente. E’ inutile dire che coloro che non hanno mai avuto particolare simpatia verso la VR su smartphone, hanno le loro buone ragioni: prestazioni limitate, esperienze limitate e, soprattutto, qualcosa che manca pesantemente: il position-tracking. L’impossibilità di potersi muovere in uno spazio virtuale è una grave perdita di punti per uno strumento con un potenziale più ampio di quanto si immagini come lo smartphone. Così, alcune aziende si sono movimentate per cercare di ovviare il problema, e sono nati i primi strumenti per portare il position-tracking sul mobile VR, quali, ad esempio, VicoVR. Oggi invece vi parleremo ZED, una videocamera realizzata da Stereolabs, una compagnia specializzata nel depth e motion sensing. Grazie ad un sensore di profondità , ZED è in grado di determinare la posizione e l’orientamento dell’utente nello spazio.
Cecile Schmollgruber, CEO di Stereolabs afferma:
Il positional-tracking è la differenza tra guardare in un mondo virtuale e il viverci dentro. Ora, tutti gli sviluppatore ne hanno accesso. La prossima ondata di headset VR sarà ancora meglio di quella della generazione attuale. Questo è solo il primo passo. Stiamo già lavorando su una maniera per renderlo migliore e anche più facile da integrare. Oltre questo, non abbiamo libertà di dire altro. Ma abbiamo grosse notizie in arrivo.
ZED è composto da due parti principali. La prima, consiste in due videocamere RGB (Red, Green, Blue) apparecchi in grado di determinare con precisione i colori di qualsiasi immagine viene posta loro davanti, che inviano i segnali ad una GPU esterna che ha installato il software Stereolabs, che calcolerà in tempo reale una mappa delle profondità in base alla disparità delle immagini. Con questo sistema è possibile persino utilizzarlo in spazi aperti molto ampi. La seconda parte è invece il software della videocamera, che usa una tecnica chiamata stereo SLAM (Simultaneous Localization and Mapping) per mappare il mondo tridimensionale davanti ad essa in tempo reale e comprendere i movimenti dell’utente. Il costo di questo apparecchio è di $449.00, che non è proprio pochissimo, ma dobbiamo comunque considerare che è utilizzabile su diversi HMD con diversi smartphone montati sopra. E’ proprio questo il tipo di tecnologia di cui il mobile VR ha bisogno per elevarsi e, magari, arrivare persino ai livelli dei visori più importanti.