Anche Twitter si interessa allo sviluppo della VR

In un mondo sempre più sociale ed interconnesso, Twitter è sempre stato un social network che non si è fatto particolarmente notare per la sua intraprendenza, almeno in confronto ad altri colossi del settore. Rimasto sempre un po’ all’ombra di Facebook ed utilizzato dagli utenti in realtà più come fonte di news che come vero e proprio social per scambiarsi messaggi, Twitter sembra ora essersi finalmente deciso a muovere qualche passo importante in un settore in cui è praticamente l’ultimo arrivato: quello della realtà virtuale. Il gigante californiano ha infatti acquistato una compagnia londinese nota come Magic Pony Technology, che si occupa di machine learning, ovvero di sviluppare sistemi che possano permettere ai computer di imparare processi anche senza doverli elaborare direttamente. In altre parole, ciò significa migliorare tutti gli aspetti correlati al lato tecnico e grafico della VR, assicurandone lo sviluppo futuro. Secondo il sito TechCrunch questa acquisizione sarebbe un ottimo trampolino di lancio per Twitter nel settore della realtà virtuale.

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Let the war begin?

I costi dell’operazione non sono stati resi noti, anche se si presume che Twitter abbia speso circa 150 milioni di dollari per assicurarsi l’esclusiva collaborazione dello studio inglese. Secondo Balderton, società finanziaria che già aveva scommesso in passato su Magic Pony, quest’ultima sarebbe al lavoro su un piano di sviluppo tecnologico piuttosto importante per la realtà virtuale. Il CEO di Twitter, Jack Dorsey, non ha però fatto alcun riferimento a simili piani nel comunicato riguardante l’avvenuta acquisizione apparso sul suo blog, il che potrebbe stare a significare che la compagnia vorrebbe tenere insabbiata la faccenda fino a quando non sarà pronta a rivelarla al mondo in pompa magna ed in via ufficiale. Parlando realisticamente, è improbabile che Twitter abbia piani a breve termine per la VR, eppure il fatto che cominci già a muoversi dietro le quinte denota l’intenzione di non volersi far trovare impreparata nei confronti di Facebook, che negli scorsi anni ha già investito cifre importanti nel settore. A questo punto possiamo già cominciare a dirlo: che la guerra cominci!

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