Samsung vuole portare il cloud gaming per la realtà virtuale su smartphone

Uno dei problemi che più grava sulla realtà virtuale è la necessità di un hardware potente e, di conseguenza, costoso. Fintanto che il discorso viene fatto su computer, già è passabile, ma quando entra in gioco il mobile VR, diventa tutto più spinoso. Questo settore è attualmente il più diffuso e accessibile del mercato, e non c’è da sorprendersi che molte grandi aziende sfruttino le proprie risorse in questa direzione, ma il fatto di essere limitato da un hardware di per sè limitato a prestazioni e spazio, rappresenta un problema non indifferente quando si vogliono portare esperienze VR più complesse e con la grafica migliore possibile. Samsung quindi, in vista del futuro Google Daydream, ha pensato ad una soluzione interessante: il cloud gaming per smartphone. L’azienda ha infatti acquistato Joyent, una compagnia di cloud computing.

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Google Daydream è un visore che di certo non è passato inosservato e che va tenuto attentamente sott’occhio.

Per chi non sapesse cos’è il cloud gaming, eccovelo qui spiegato: consiste in un sistema di computer molto prestanti che processano tutte le informazioni di gioco e inviano, tramite connessione internet, l’immagine di gioco su qualsiasi tipo di dispositivo, riducendo enormemente il lavoro eseguito dal nostro apparecchio, che diventerebbe semplicemente uno schermo che mostra le immagini in tempo reale del gioco, e permettendo ad esso di poter far girare giochi che normalmente non avrebbe mai potuto supportare. Ciò porterebbe alla nascita di prodotti per smartphone che non devono tenere in considerazione l’hardware del cellulare, ma solo di quelli che offrono il servizio di clouding. Cosa significa tutto questo per la VR? Esperienze in realtà virtuale di alta qualità per qualsiasi dispositivo mobile, senza dover invidiare nulla ai visori più costosi e prestanti. Tutto molto bello, ma dov’è il trucco? Purtroppo un problema c’è, ed è un problema non indifferente: poichè il gioco gira su un computer distante che, attraverso internet, ci invia un’immagine che risponde a tutti i nostri input, il rischio di lag è da considerare, e ancor più da temere. Un’esperienza VR che non risponde correttamente o per tempo ai nostri comandi non solo perde enormemente di qualità, ma può facilmente provocare motion sickness. Se Samsung riuscisse a creare un sistema di cloud gaming per mobile VR estremamente efficiente e privo di lag, allora potremmo assistere ad nuovo step evolutivo per quanto riguarda la realtà virtuale su smartphone, grazie a prodotti di qualità molto più elevati di quelli attualmente disponibili e che non richiedono nessun tipo di hardware dalle prestazioni inverosimili.