La social app vTime arriva anche su Oculus Rift

I social network sono uno dei fenomeni sociali più importanti nella storia dell’umanità, e il loro impatto sulla nostra vita è tangibilissimo: ormai, se non si ha un’identità su alcuni di essi, ci si sente quasi tagliati fuori dal mondo. Allo stesso modo si sono rivelati anche uno strumento potentissimo per comunicare con le masse e, non di meno, per le aziende. È naturale, per un fenomeno di tale portata, evolversi e plasmarsi a seconda delle tendenze, tra cui anche quelle tecnologiche. È in questo momento, quello in cui la VR si è palesata in tutta la sua potenza, che Zuckerberg ha affermato che il futuro dei social è nella realtà virtuale. Già ci sono alcuni tentativi per cercare di giocare di anticipo ed essere pronti per quando la VR entrerà nelle case delle masse, come AltspaceVR, VRChat e High Fidelity, ma presentavano il problema di funzionare su piattaforme isolate o ancora molto elitarie. Al contrario, vTime è riuscito ad unire GearVR, Cardboard, e, da oggi, anche Oculus Rift, trasformandosi in uno dei primissimi fenomeni simil-massivo per VR.

Come ogni applicazione social che si rispetti, i contenuti sono realizzati dalla community, e vTime non è diverso: è possibile comunicare, condividere materiale multimediale e, soprattutto, interagire. Poichè la realtà virtuale è ancora in una fase dove la sperimentazione è all’ordine del giorno, ogni social app VR trova il suo modo per mettere in contatto le persone, e vTime ha scelto un approccio più tranquillo, colloquiale e privato. Ogni chatroom, chiamate Destination, possono ospitare fino ad un massimo di quattro persone,  amici e/o sconosciuti, offrendo una gamma di ambienti e luoghi in cui è possibile immergersi, arricchiti con piccoli eventi randomici adattati alla circostanza. Ora che ha fatto la sua entrata anche su Oculus Rift, gli sviluppatori prevedono l’integrazione futura degli Oculus Touch, oltre che portare vTime su tutte le piattaforme VR più importanti. L’applicazione permette di personalizzare il proprio avatar con una scelta abbastanza importante di dettagli, anche se non sarà possibile realizzare qualcosa di non umano, quindi niente bradipi mistici in smoking purtroppo. Ovviamente, in tutto ciò, è anche possibile filtrare le richieste di contatto, per chi non volesse avere a che fare con perfetti sconosciuti. La VR offre un grado di interazione che potrebbe trasformare in maniera irreversibile il mondo dei social: in futuro, magari, chatteremo insieme giocando a qualche divertente passatempo dentro una stazione spaziale virtuale, o in qualsiasi altro luogo, tutto grazie al nostro visore.