Unimersiv: un’esperienza in VR dedita allo studio

In Italia, quando si parla di interazione tra tecnologia e studio, si rischia spesso di scatenare una discussione accesa tra detrattori ed adulatori, questo perché è difficile trovare una via di mezzo che sia efficace e, al contempo, semplice da attualizzare. Non contiamo, poi, tutte quelle persone che rifiutano in toto un rinnovamento del sistema scolastico, pensato in un certo modo e, quindi, perfetto. Insomma è piuttosto facile trovare iniziative e progetti che partono dalla tecnologia per puntare ad uno studio più avvincente e moderno, basta superare la cortina di nebbia per approfondirle. Tra queste chicche, tra cui potremmo anche inserire esperimenti piuttosto noti come Minecraft: Education Edition, si inserisce Unimersiv, un titolo che fa dell’uso espositivo della VR il suo punto di forza. Siete pronti a studiare attraverso il visore?


Per riuscire a capire l’intento dietro al progetto, è intervenuto lo stesso Baptiste Greve, fondatore e CEO di Unimersiv, chiarendo quali saranno le idee creative che usciranno fuori dai nuovi aggiornamenti del titolo. Attualmente si possono provare tre esperienze: l’esplorazione della stazione spaziale internazionale e dello spazio, un viaggio a Stonehedge e una rappresentazione osservabile del sistema cardiovascolare, eppure Greve vuole espandere sempre di più il numero di avventure disponibili su Unimersiv, fino ad arrivare ad un massimo di 15 esperienze educative entro la fine dell’anno. Una funzionalità veramente interessante del titolo, soprattutto per gli sviluppatori, è la sua natura da software aperto, il che permetterà a chiunque di pubblicare e vendere la propria creazione alla Unimersivapp. L’applicazione è disponibile, al momento, su Samsung Gear VR, ma è già pianificata una sua versione per Oculus Rift, e, per chi si sta preoccupando del prezzo, no, la versione base di Unimersiv ed alcune avventure saranno offerte gratuitamente, anche se il costo effettivo si deciderà a seconda del contenuto. In definitiva ancora è presto per trovarci a studiare con un visore, ma si può comunque considerare un passo in avanti rispetto al passato; che ne pensate?

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