Project Alice: gli oggetti reali dentro il mondo virtuale

Parallelamente alla ricerca che si occupa di rendere sempre più efficiente l’hardware dei visori, troviamo quella che si avventura per scovare la tana di quella chimera che tanto sfugge alla presa della realtà virtuale: il feedback aptico. L’idea di poter restituire una informazione che l’utente può percepire tramite l’uso del tatto sembra essere uno degli aspetti più interessanti per la VR, e la Noitom, azienda esperta nel motion capture, sta sviluppando un sistema, che ha chiamato Project Alice, ingegnoso e concettualmente molto semplice che potrebbe avere delle applicazioni interessanti. Grazie alle loro conoscenze, sono riusciti a trovare una maniera di fondere insieme realtà virtuale e mocap per ottenere un’esperienza in cui l’utente può interagire col mondo virtuale e con le persone tramite l’uso di oggetti reali, ed è stato possibile vedere i risultati del loro lavoro durante la SiIicon Valley Virtual Reality Conference 2016. Tramite l’uso di un sistema mocap posizionato sul visore e dei sensori di tracciamento IMU (Inertial Measurement Unit) della Noitom, applicati direttamente su un oggetto reale, è possibile ottenere un’immagine delle forme e delle dimensioni estremamente fedele di quest’ultimo all’interno della VR.

Il costo di questo tipo di attrezzatura, comprendente di software sviluppato per unire le due tecnologie, al momento è decisamente poco accessibile, aggirandosi intorno ai $100.000, ma d’altronde siamo abituati a leggere cifre così alte ormai, e sappiamo bene che questi numeri sono ben giustificati dal fatto che stiamo parlando di tecnologie molto avanzate. Un esempio sull’utilizzo di questo sistema potrebbe essere quello di posizionare i sensori di tracciamento su una tazza: da qual momento in poi, dopo aver indossato il visore, potremo afferrarla e riempirla con l’acqua di una fontanella virtuale, per poi rovesciarla nel vaso di piantina anch’essa esistente solo nel piano digitale. Le applicazioni sono piuttosto interessanti: potremmo vedere interi giochi basati sull’uso di uno o più gadget pensati appositamente per poter interagire col sistema di gioco che non si limiteranno ad essere il controller o le nostre mani, ma qualcosa che posso toccare realmente e vedere all’interno della VR contemporaneamente. Forse una nota negativa c’è: se la tazza dovesse scivolarci dalle mani, si romperà davvero!