HTC è da subito stata una delle aziende che più hanno creduto e investito nella realtà virtuale, sviluppando essa stessa in prima persona un visore, l’HTC Vive, e promuovendo lo sviluppo di innumerevoli videogiochi, diversi dei quali non ancora usciti sul mercato, ma pensati per interfacciarsi nella maniera migliore con esso. Via via occupandosi del mercato nel quale si è lanciata con tanto entusiasmo e che le ha permesso di accumulare un bagaglio di esperienza invidiabile, l’azienda taiwanese avrà sicuramente capito di trovarsi davanti ad una potenziale gallina dalle uova d’oro, ed ha deciso dunque di puntare con decisione sulla realtà virtuale nei prossimi anni. A conferma di ciò, in occasione di una conferenza tenutasi in Cina, l’azienda con sede a Taiwan ha rivelato al mondo il suo Accelerator Program, un piano da 100 milioni di dollari pensato per velocizzare e migliorare la ricerca e lo sviluppo nel campo della virtual reality, oltre che volto ad accrescere l’intero ecosistema del settore.
La CEO di HTC in persona, Cher Wang, ha affermato che Vive X partirà inizialmente in tre città , Pechino, Taipei e San Francisco, senza però specificare quali degli studi che vi hanno sede (o che vi verranno fondati) prenderanno parte all’iniziativa. Vive X consentirà  agli sviluppatori di avere accesso ad un set completo di tool-software che consentiranno di rendere più rapida e meno complessa la realizzazione di titoli per il visore. Ma non è finita qui! HTC ha fatto davvero le cose per bene: il programma, noto come Vive X, non lascia nulla in disparte o in secondo piano, fornendo agli studi di sviluppo assistenza a 360 gradi nel mondo della VR. Nell’enorme elenco di agevolazioni per gli studi, infatti, saranno inclusi persino amministrazione e contabilità a livello base per i piccoli devs che non possono permettersi di gestire a dovere quegli ambiti, oltre ad un servizio completo di assistenza legale. Non è ancora chiaro, al momento, se il piano verrà esportato anche su altre piattaforme, ma, onestamente, le speranze non sono poi molte. Insomma, HTC sembra davvero voler coccolare gli sviluppatori interessati alla virtual reality: secondo voi far loro da chioccia, in un certo senso, è la strada giusta anche per Oculus e Sony?