Il tweet di Luckey che scatenò un cataclisma

Se in questi giorni volessimo individuare un argomento particolarmente acceso sulla VR, non dovremmo fare altro che osservare siti come Reddit e le lamentele incessanti degli acquirenti di Oculus Rift. Bisognava aspettarsi un ritardo delle consegne, visto il successo dei preordini e la sorpresa dello stesso team, ma un conto è il leggero spostamento degli ordini, un altro è arrivare a chiedersi se il prodotto arriverà o meno quello stesso mese. Sono infatti trascorse settimane dalle primissime problematiche legate alle spedizioni, e da lì abbiamo osservato come Oculus VR si trovasse, di fatto, impreparata di fronte a migliaia di persone pronte a comprarsi un Oculus Rift, inadeguato ad affrontare media maggiormente diffusi a livello commerciale. Questa storia, però, si potrebbe sia rivelare un successo irripetibile di Oculus VR che uno scandalo volto a nuocere in futuro la credibilità dell’azienda; il motivo? Palmer Luckey, CEO della compagnia, ha tentato una replica diretta a coloro che si trovavano ancora in una situazione di stallo, causando, però, non pochi disguidi. La discussione si è poi spostata su Reddit, dove Luckey ha espresso onestamente pensieri e sentimenti nei confronti di chi ha voluto attaccarlo.

E’ tutto partito da Twitter: un singolo tweet da poco più di 100 caratteri può essere considerato il gasolio che ha alimentato ulteriormente una fiamma che era già particolarmente accesa. Non è tanto il pensiero di Palmer che ha colpito gli utenti, quanto il modo in cui è stato comunicato:

Preferisco una produzione che possa rimanere al passo con la domanda, ma preferisco ancora di più che ci siano carenze rispetto al problema opposto! Non avremo Rift sotterrati in alcune discariche improvvisate del deserto.

Il riferimento del fallimento di E.T. the Extra-Terrestrial può far sorridere, e credo che saremo tutti d’accordo nell’affermare che Palmer non avrebbe mai voluto causare uno scandalo con quelle parole, ma tant’é; molti hanno copiato la citazione del CEO e l’hanno spostata nei forum e, soprattutto, su Reddit, dove è partito il dibattito più acceso. Non a caso è stato proprio in quella sezione che Palmer ha voluto replicare alle lamentele degli utenti, provocando, però, ancora più fervore. In tutto ciò, però, non possiamo che leggere le parole sincere di una persona che non ha voluto nascondersi dietro una maschera per esprimere la propria opinione; un punto di vista che, a detta di Palmer Luckey, andrà a finire se si continuerà a scatenare polemiche sterili nel World Wide Web. Prendere una posizione decisa in questo caso è arduo, in quanto si tratta più di una mentalità soggettiva, e abbiamo avuto anche casi legati al videogioco che ci hanno fatto pensare alla libertà del singolo nell’ambito lavorativo, basti pensare alla vicenda di Alison Rapp per avere un esempio vicino e chiaro di cosa può essere la cultura della vergogna. Non si può che riflettere, in questo caso, e prendere unicamente le azioni dell’azienda per giudicare il suo operato.

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