Project Arena può diventare il primo eSport virtuale

La realtà virtuale rappresenta a conti fatti un mondo completamente separato da quella fisica vera e propria, un mondo che gli sviluppatori possono costruire a piacimento inserendovi contenuti di ogni tipo. Una sorta di videogioco a 360 gradi. Proprio per via della sua natura simulativa (e non ci stiamo riferendo alla ben nota tipologia di videogiochi contrapposta agli arcade, bensì alla semplice interazione dell’utente con il mondo intorno a sè) la realtà virtuale consente di riprodurre, in maniera più o meno fedele, qualsiasi cosa avvenga nella vita reale, spesso potendo permettersi di andare anche oltre e di consentire azioni che sarebbero impossibili da replicare seguendo le normali leggi fisiche. CCP Games, il team che si è occupato della realizzazione di EVE: Valkyrie, conosce molto bene le possibilità offerte dalla VR, ed intende portare in tale settore qualcosa che finora era rimasto confinato su mouse, tastiere o pad: gli sport elettronici. All’EVE Fanfest indetto come di consueto dallo studio a Reykjavik, gli sviluppatori islandesi hanno mostrato un gameplay teaser di Project Arena, che, sebbene non sia il primo in assoluto (è preceduto da Grid su PlayStation VR) può potenzialmente diventare il primo videogioco su VR nato specificamente con l’intenzione di diventare un eSport.


Il gioco, controller di HTC Vive o Oculus Rift alla mano, ricorda la mod Ricochet di Half Life o la scena del combattimento durante il remake di Tron, cui peraltro non fa mistero di ispirarsi visivamente. Fino all’anno scorso, l’obiettivo era di rendere compatibile il titolo con il Kinect di Xbox, il che rendeva i movimenti spesso imprecisi e frustranti. La precisione concessa dai sistemi di controllo dei due visori per PC, però, è onestamente tutt’altra cosa ed eleva il gioco ad un livello decisamente superiore, consentendogli, perché no, di essere giocato competitivamente, organizzando tornei e quant’altro. Il trailer mostra la modalità Brawl, nella quale i due contendenti devono lanciarsi vicendevolmente due dischi per cercare di uccidere l’avversario, avendo la possibilità di parare con il proprio in fase di difesa. Il CEO di CCP Games, Hilmar Veigar Pétursson, si è dichiarato entusiasta di quanto il gameplay del gioco sia naturale ed immediato ed al contempo incredibilmente preciso, auspicando che possa al più presto raggiungere il rango di eSport, concesso in alcuni paesi del mondo a diversi titoli, fra i quali ad esempio League of Legends o Dota 2. Chissà se alle Olimpiadi del 2040 un discendente di Project Arena sarà inserito nel programma? Quali preconcetti, secondo voi, ancora impediscono allo sport di muoversi anche su realtà virtuale?

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