In questi giorni, Sony è salita agli onori della cronaca per aver annunciato prezzo e data d’uscita di PlayStation VR. Il visore della casa giapponese, disponibile dal prossimo 31 ottobre al prezzo di 399 euro, sancirà l’ingresso della realtà virtuale nel mondo console e, almeno nelle intenzioni di Sony stessa, sarà un buon motivo per pensare di acquistare una PlayStation 4, magari in bundle con l’headset. L’annunciata compatibilità esclusiva con PS4, però, sebbene favorevolmente accolta dagli utenti già possessori della console, è stata fin dalle prime fasi dello sviluppo la caratteristica più limitata (e limitante) del visore che, malgrado abbia il vantaggio di una maggiore ottimizzazione su console, si trova impossibilitato a sbarcare su altre piattaforme. Fermi tutti, però, perché la situazione potrebbe cambiare in futuro. Stando a diverse fonti, Sony starebbe pensando di espandere i propri orizzonti in ambito VR, prendendo seriamente in considerazione l’idea di rendere compatibile il suo visore con i PC. Durante un’intervista con il sito giapponese Nikkei, il vice presidente esecutivo di Sony, Masayasu Ito, ha affermato che anche se al momento la compagnia non sta lavorando sulla compatibilità PC, questa è un’opzione che potrebbe essere seriamente vagliata in futuro.
La PlayStation 4, come sappiamo tutti, possiede un’architettura x86 del tutto simile a quella presente sui moderni computer. Di fatto, a livello hardware, PS VR funzionerà in accoppiamento a quello che a tutti gli effetti riconosce come un piccolo PC, quindi per quale motivo non dare la possibilità di utilizzarlo anche con hardware più potenti? Se fosse compatibile con il PC, PlayStation VR potrebbe davvero rappresentare l’alternativa low cost nel mercato, tanto per il suo prezzo relativamente basso quanto per l’hardware che richiederebbe, presumibilmente meno esoso in termini di risorse rispetto ad HTC Vive ed Oculus Rift. A proposito di Vive e Rift, che ne sarebbe di loro? Dovrebbero sicuramente adeguarsi in maniera fulminea alla presenza di un nuovo inquilino in casa, magari anche rivedendo le loro politiche commerciali. Certo, se Sony prendesse questa decisione ne gioverebbero tutti: l’azienda, che espanderebbe i suoi orizzonti e i suoi introiti, le software house, che potrebbero avere anche su PC un ulteriore metro di paragone su cui testare e sviluppare i propri giochi per poi convertirli per hardware più prestanti, ma soprattutto ne gioveremmo noi videogiocatori! E voi, cosa ne pensate? Sony dovrebbe decidersi a fare il grande passo?