Oculus VR e HTC sono le aziende che più stanno competendo nel settore della realtà virtuale per una conquista del mercato, e se Sony con la sua PlayStation VR vuole attirare più le persone affini alle console, Microsoft con Hololens scopre un’alternativa personale con la realtà aumentata. Tutte opzioni valide per un possibile consumatore e che hanno fatto capire ad Oculus VR una cosa in particolare: la concorrenza è più che mai agguerrita a conquistarsi uno spazio nelle case degli aficionados dei noti visori. Non che la situazione abbia cambiato drasticamente il programma messo in atto da Palmer Luckey, ma la presenza di HTC in particolare ha evidenziato una mancanza dell’Oculus Rift. Mentre per tutti gli altri competitori si potranno trovare dei controller dedicati, per il visore Oculus bisognerà aspettare la seconda metà del 2016. Un errore o una voluta scelta da parte dell’azienda?
Palmer Luckey ha risposto a queste domande durante la GDC, espandendo anche il discorso fatto tempo fa sulla posticipazione di Oculus Touch e riferendosi poi specificatamente ad HTC Vive:
Non avevamo mai pensato di far uscire Touch con Rift. Riusciremo ad ottenere una grande linea di titoli per la data di lancio di Touch, ma per ora abbiamo preferito dare spazio a quei giochi sui quali gli sviluppatori hanno lavorato per anni con in mente un controller classico. Non volevamo forzare i consumatori a possedere un controller che non avrebbe mai destato il loro interesse, che magari è utile per una libreria fortemente limitata e che ha senso soltanto per alcuni generi. Questo era il piano, e penso che stiamo facendo un ottimo lavoro anche da quel punto di vista.
Che dire quindi? La scelta di Oculus VR non sembra essere sensata soltanto a livello logico, ma anche ammirevole per quanto riguarda il pubblico, che così si ritroverà ad evitare eventuali costi inutili ed obbligatori. Qual è la vostra opinione sul caso? La scelta del visore si è basata anche sulla disponibilità del controller a disposizione? Fatecelo sapere nei commenti!