Luckey: Oculus attira sviluppatori di ogni tipo

Oculus Rift è più che mai pronto all’agguerritissima battaglia contro il suo rivale HTC Vive, forte di un prezzo di vendita più basso (seppur comunque impegnativo per molte tasche) e di un supporto lato software altrettanto importante rispetto al lavoro fatto sull’hardware. Il visore di Oculus Inc. verrà lanciato il prossimo 28 marzo e può già annoverare nomi importanti come Harmonix e Insomniac Games fra le software house al lavoro sui suoi devkit. I cosiddetti Oculus Studios sono sviluppatori di seconde parti, legati cioè da accordi esclusivi di pubblicazione dei propri titoli su Oculus Rift, ma non sono i soli a sviluppare contenuti per il visore: anche gli studi di proprietà dell’azienda fondata e presieduta da Palmer Luckey si stanno dando da fare, e le loro prossime creazioni andranno ben oltre le semplici demo viste nei mesi ed anni passati.

Proprio Luckey ha di recente riaffermato l’estrema importanza del lavoro dei propri sviluppatori first party in un’intervista per il sito TechRadar. Interrogato circa il lavoro della compagnia sul software, il presidente di Oculus Inc. ha però specificato che ci sono talmente tanti contenuti in sviluppo tra first, second e third party, che scegliere e parlare di qualcosa in particolare sarebbe impossibile, e che ciò a cui i propri sviluppatori stanno lavorando non è che una porzione di un totale molto più ampio.

“Stiamo sviluppando davvero tanti software first party, e abbiamo anche diversi contenuti sviluppati da studi di seconde parti che stiamo supportando. Ci sono anche tantissimi sviluppatori di terze parti al lavoro su diverse cose. Non saprei dire quali dei contenuti in sviluppo per il Rift mi piacciono di più, o scegliere un determinato prodotto: ce ne sono così tanti!”

Sembra quindi che l’intenzione dell’azienda sia quella di aprire le danze con i contenuti second party, che, provenendo da sviluppatori concentrati sullo sviluppo di software fin dall’inizio, risultano più vicini al loro definitivo completamento. Ma, in fondo, c’è una reale differenza? E voi, cosa ne pensate?