Più volte abbiamo discusso sul fatto che la VR non è soltanto un semplice videogioco, ma una realtà ben più complessa che aspira a cambiare completamente il modo in cui viviamo le cose. L’intrattenimento e la socializzazione sono certamente alcuni degli aspetti più interessanti: il fatto che molti ancora prima di noi sognassero di poter sparare agli alieni o incontrarsi con gli amici in un mondo virtuale, indossando un fatiscente elmetto, la dice lunga sulla questione. Ma c’è ancora un’altro aspetto che merita attenzioni, ed è quello culturale, per il quale è immenso è il contributo che la VR può fornire, e un esempio è proprio Arnswalde VR. Prima dell’avvento dei visori per la realtà virtuale, avreste mai creduto di poter vedere ogni dettaglio di vicoli, strade, edifici, monumenti e scene di vita quotidiana in una città di svariati chilometri quadrati… che non esiste più? Riprodurre una cosa del genere nella realtà risulterebbe tremendamente dispendioso e anche piuttosto inverosimile: già solo questo ci permette rapidamente di concretizzare il potenziale della realtà virtuale di cui vi abbiamo sempre parlato. Arnswalde, oggi conosciuta con l’impronunciabile nome di Choszczno, era una città della Polonia che ha avuto la malaugurata sorte di rivelarsi un punto strategico durante la seconda guerra mondiale e, nel 1945, il raccapricciante 95% della sua superficie è stata completamente rasa al suolo durante un assalto bellico, privandoci per sempre della possibilità di ammirarla in tutta la sua bellezza.
La Odyssey VR Studio, il team dietro Arnswalde VR, ha deciso che è arrivato il momento di rendere giustizia agli infiniti tesori persi per sempre nella storia, e con uno studio attento di fotografie del tempo, testimonianze e documentazioni, sono riusciti a ricreare la città in un ambiente virtuale nel 1920, prima degli eventi che ne hanno cancellato il nome dalle carte geografiche. Certo, non è possibile credere che la città sia stata ricostruita in maniera perfettamente fedele all’originale, ma il loro progetto riesce comunque a mostrarci, in una visita guidata, strutture e monumenti che oggi potremmo vedere solo su vecchie immagini. La città è stata realizzata sfruttando l’Unreal Engine 4 e l’impatto che quest’opera ha avuto sul pubblico è stata assolutamente più che positiva: durante la dimostrazione della demo, più del doppio delle persone che si aspettavano si è presentata per provare la loro esperienza, e nessuna di loro ha manifestato segni di nausea o sconforto. Se proprio vogliamo andare a trovare una pecca, potremmo dire che l’ottimizzazione non è perfetta in alcuni momenti e potrebbero manifestarsi dei cali di prestazione, ma insomma, crediamo che siano difetti perfettamente accettabili visto che abbiamo la possibilità , unica, di immergerci in un ambiente dove le musiche, i suoni, i colori e le immagini hanno il potere di riportarci indietro nel tempo in un luogo che persino la storia stessa fa fatica a ricordare… fino ad oggi: per chiunque volesse vivere questa esperienza, è possibile scaricarla gratuitamente, e potrà provarla sia con Oculus Rift che con mouse e tastiera. La VR continua a sorprenderci sempre di più ogni giorno che passa, ridefinendo e allargando continuamente i suoi limiti in un progresso tecnico e tecnologico instancabile, grazie al lavoro di tutti coloro che hanno sognato, e che sognano tutt’ora, la realtà virtuale.