Il co-fondatore di Pixar: “La VR? Non è buona per raccontare storie”

In che rapporto coesistono la realtà virtuale e lo storytelling? Secondo alcuni, sono strettamente connessi: non a caso, Oculus ha aperto un intero dipartimento dedicato a queste produzioni, chiamato Oculus Story Studio. Non tutti, però, vedono del potenziale per le storie in VR. Il parere, piuttosto illustre, arriva dal co-fondatore di Pixar, Ed Catmull, che non ritiene che la VR potrà rivoluzionare il settore del cinema. In un’intervista con The Guardian, Catmull ha spiegato: “Non è storytelling. Le persone hanno provato a fare storytelling in realtà virtuale per 40 anni. Non hanno avuto successo. Perché? Perché se avessero avuto successo le persone ci si sarebbero buttate”.

Catmull in realtà non ha nulla contro la VR, anzi, la reputa “buona”, ma semplicemente non crede che sia un veicolo per raccontare storie. Questo non vuol dire, continua Catmull, che gli esperimenti di storytelling in VR andrebbero abbandonati: “Penso che dovrebbero continuare a fare esperimenti. Ma il fatto che dovremmo farli, e il fatto che la tecnologia sia cambiata non significa che avranno l’esito che si aspettano”.

Non la pensa sicuramente così Saschka Unseld, ex-collega di Catmull in Pixar, che ha deciso di abbandonare la compagnia per lanciarsi nel panorama VR con i corti immersivi Lost ed Henry, che devono molto in effetti all’influenza di Pixar. E voi, cosa ne pensate? Siete d’accordo con le parole di Catmull o invece vi ritenete dei visionari come Unseld?

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