Che Palmer Luckey sia un visionario a lungo termine è un fatto indubbio. Risulta quindi normale che, nonostante gli eccellenti risultati del Rift, Luckey non sia ancora soddisfatto. Ecco cos’ha dichiarato a GameSpot riguardo coloro che non credono che la VR avrà successo: “Se l’hanno provata e dicono ancora che non sarà mai interessante, penso che sia solo una questione di tempo, qualità e costo. Alla fine, il costo sarà così basso, la qualità così alta e la varietà di contenuto così larga, che è quasi impossibile immaginare che qualcuno, al di fuori dei luddisti convinti, dica che la realtà virtuale non ha scopo.”
Luckey quindi è molto fiducioso nel futuro della VR, ma allo stesso tempo è anche consapevole dei fattori che ne determineranno il successo, ed è il motivo per cui Oculus è al lavoro ormai da anni su tale tecnologia. Luckey ammette dunque che non siamo ancora arrivati all’ideale posizionamento per la VR, che le permetterà di entrare nel mainstream: “La VR, così com’è oggi, è piuttosto costosa, ed è un concept relativamente primitivo rispetto a dove vogliamo arrivare, ossia al modo in cui la rappresenta la fantascienza. Ma è inevitabile che diventerà migliore”.
Luckey ha sicuramente grandi ambizioni per la VR, e immagina probabilmente un futuro simile a quello visto in Player One o, maniera ancora più fantasiosa, in Star Trek con il suo ponte ologrammi. Ci avvicineremo a questi scenari futuristici molto presto, per la precisione nel primo quarto del 2016, ossia la finestra di lancio prospettata per Oculus Rift.
Clicca sulla copertina per leggere