La realtà virtuale è sicuramente una rivoluzione nel settore dei videogiochi, ma studi e creatori di tutto il mondo hanno ampiamente dimostrato che il mezzo può essere utilizzato anche al di fuori del semplice intrattenimento. Istituzioni mediche, musei, scuole: tutti hanno dimostrato come la VR può contribuire ad aumentare, formare e sviluppare le competenze e le idee grazie ad un’esperienza coinvolgente ed assolutamente inedita. Ora è addirittura il turno delle Nazioni Unite, le quali hanno da poco deciso che la realtà virtuale andrà  usata come metodo alternativo per sensibilizzare ed informare i governi di cosa sta accadendo nel nostro pianeta.
Gabo Arora è il nuovo consulente dei media per le Nazioni Unite ed è anche il direttore di una serie di documentari realizzati in collaborazione con la app per video VR VRSE e Vice Media. Due cortometraggi sono già stati realizzati per l’occasione, il primo dei quali risponde al nome di Clouds Over Sidra e vede una giovane ragazza siriana farci da accompagnatrice in un tour nel campo profughi di Za’atari. Il film ha tenuto la sua prima proiezione al World Economic Forum di Davos ed è stato visto da alcune delle persone più ricche ed influenti del mondo. Il secondo film realizzato si chiama invece Waves of Grace, con protagonista una giovane donna di nome Decontee Davis in lotta per la vita contro l’epidemia di Ebola.
Arora, grazie al suo precedente ruolo di consulente politico di alto livello per le Nazioni Unite, ha notato come i potenti del nostro pianeta non erano realmente coinvolti in quello che facevano: “Penso che un sacco di queste persone, anche quando si recavano fisicamente nel campo profughi di  Za’atari o in un posto simile, erano sempre e comunque accompagnati da un entourage e non potevano quindi provare la reale sensazione di vestire i panni di una persona disperata.” Ora, grazie alla VR, siamo sicuri che potranno farlo come mai prima d’ora.
Altri corti in VR corti già in produzione e le pellicole saranno disponibili tramite il sito web VRSE per essere visualizzati sul desktop del PC, oppure tramite smartphone con Google Cardboard o Samsung Gear VR.
E voi, pensate sia una buona idea far provare a persone “altolocate” l’orrore della guerra e delle malattie?