Prima dell’avvento della realtà virtuale, il marketing era tutto preso dalla realtà aumentata, e si credeva che sarebbe entrata nella vita di tutti. I fallimentari Google Glass ne sono un esempio lampante. Ma c’è un grosso problema con questa tecnologia: nessuno sa come usarla. HoloLens, di cui parlavamo recentemente in una news, sta ad esempio lottando fortemente con la sua identità. Ma che cosa penserà dell’AR Palmer Luckey, il geniale wonderboy che ha resuscitato la realtà virtuale?
In un’intervista al sito tedesco Golem, Palmer Luckey ha dichiarato di essere certamente interessato dalla tecnologia, ma che è difficile metterla a punto. “Voglio dire, sono interessato all’AR e alla VR, ma penso che la realtà aumentata sia difficile da realizzare a dovere,” ha dichiarato Luckey. “Specialmente perché non sappiamo davvero come usarla. Con la realtà virtuale, l’impiego è piuttosto ovvio. Mettere l’utente dentro un videogioco è qualcosa che le persone hanno voluto per molto tempo. Con la realtà aumentata, come crei un buon gioco che si basa sul cambiare il mondo intorno a te? Nessuno sa davvero ancora come farlo”.
“Ci sono persone che iniziano a sperimentare, ma l’AR sembra essere più utile per cose come mostrare dove state guidando o camminando, o aumentare gli oggetti con informazioni. Non sembra ancora utile per il gaming”, ha concluso. Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con le parole di Luckey oppure pensate che l’AR, magari con HoloLens, riuscirà a trovare il suo posto nel mondo?