Nella gaming industry esiste, fin da tempi immemori, una competizione tra le differenti compagnie che producono hardware. Rivalità come Nintendo contro Sega sono entrate nella storia, soprattutto per lo strascico che hanno generato tra i fan delle diverse piattaforme, che ha dato origine al termine “console war”. Potrebbe succedere qualcosa di simile anche con la realtà virtuale? In parte su questo sito ce ne siamo già accorti, con i dissidi tra i sostenitori di Oculus Rift e chi invece crede che anche Project Morpheus possa avere qualche carta da giocare.
Ma non sarebbe una vera “console war” o, per meglio dire, “VR war”, se non ci fossero dichiarazioni ufficiali. Sui social network si è infatti appena consumato uno scontro di vedute tra Chet Faliszek, storico membro di Valve oggi al lavoro sulla line-up di Steam VR, e Palmer Luckey, fondatore di Oculus VR. Faliszek infatti dichiara: “Vogliamo che gli sviluppatori pubblichino ovunque, nessun’esclusiva.” Intervistato da VRFocus, Faliszek ha aggiunto: “Sbagliato pensare che stanno arrivando esclusive perché non le abbiamo annunciate”.
Quando si parla di esclusive e piattaforme, si vanno a toccare gli istinti più primordiali dei gamer, e di conseguenza i commenti di Faliszek hanno generato un bel po’ di fervore su Reddit. Tanto che nella discussione è intervenuto Luckey, che ha dichiarato: “Facile dire così quando non hai investito per anni un numero di milioni incalcolabili in contenuti VR finemente ottimizzati e realizzati da AAA e studi startup. Chiunque abbia uno store vorrebbe ovviamente vuole mietere i benefici senza prendersi i rischi. Ma nessuno lo farà senza prendersi dei rischi a sua volta”.
Sono parole pesanti quelle di Palmer Luckey, una vera e propria invettiva nei confronti di Valve. Non è una questione, secondo me, puramente di chi ci ha messo i soldi (e che quindi si troverebbe a essere un bel po’ infastidito da vedere il proprio gioco apparire su altre piattaforme). Il vero problema è l’ottimizzazione: Oculus VR è consapevole di avere il migliore visore VR per le mani, nonché il miglior ecosistema per lo sviluppo di titoli in realtà virtuale. Che senso avrebbe che tutto questo know how venisse rivolto ad altre piattaforme che, presumibilmente, seguono una filosofia hardware e software diversa (e non fatevi ingannare da coloro che dicono che HTC Vive è meglio di Oculus Rift CV1… mentono sapendo di mentire!).
Allo stesso tempo, ho la sensazione che i gamer si schiereranno da parte di Valve: la filosofia “open” ha sempre maggiore presa sul pubblico, e certo la presenza di Facebook farà pensare a qualcuno che Oculus VR voglia perseguire un opprimente approccio “closed”. Voi cosa ne pensate?