L’Università di Ottawa usa il Rift per curare il Parkinson

La realtà virtuale ci mette giorno dopo giorno di fronte a scenari fantascientifici: abbiamo già visto come la VR sia stata utilizzata nel campo della terapia medica, e ora alcuni scienziati stanno usando la tecnologia per aiutare i pazienti a prendere il controllo dell’area del loro cervello affetta dal Morbo di Parkison. Succede all’Università di Ottawa, Canada, dove il Brain and Mind Research Institute sta usando la tecnologia per permettere ai pazienti di controllare il colore di una palla all’interno di un mondo virtuale, mentre stanno subendo un’operazione chirurgica. La palla altro non è che un controller PlayStation Move, mentre il visore usato è un Oculus Rift DK2.

A riportare la notizia è CTV News Ottawa, che racconta come il paziente Gilles Cloutier ha indossato un Oculus Rift mentre veniva sottoposto a una stimolazione celebrare profonda, una tecnica neurochirurgica usata nel trattamento del morbo di Parkison. Ma qual è l’utilità dell’esperimento? A spiegarlo è uno dei ricercatori che lavora al progetto, Chadwick Boulay: “Stiamo sperando di ridurre la severità dei sintomi. A questo stadio iniziale stiamo cercando di identificare quale tipo di segnali cerebrali sono importanti, e se i pazienti possano o meno controllare i segnali e, se possono, capire se questo migliora i sintomi. Abbiamo delle buone prove che i pazienti possono controllare i segnali, gli stessi segnali importanti per la loro malattia. Non sappiamo ancora se controllare questi segnali migliora il loro comportamento. Questo è ciò che speriamo di scoprire nei prossimi mesi.