Avevamo già riportato la notizia che The Astronauts avrebbe integrato Oculus Rift nella loro hit indie The Vanishing of Ethan Carter. A questo scopo, il team sta aggiornando il titolo, che gira su Unreal Engine 4, e nel frattempo lo sta portando anche su PlayStation 4. Non si tratta, tuttavia, di un’impresa semplice: The Astronauts ha infatti dichiarato che per implementare la VR hanno dovuto creare “un diverso Ethan Carter”.
A pronunciare queste parole è Adrian Chmielarz in un’intervista a Eurogamer, dove si è anche espresso sulla sua visione per il futuro della VR.
Lo voglio, voglio davvero che arrivi la VR. Mi ricordo persino che hanno fa scrissi sul futuro della VR: era una cosa sicura per me, e non conoscevo neanche la VR all’epoca. Quindi fidatevi, sono uno dei più grandi promotori della VR nella storia dell’umanità.
Ma abbiamo avuto questi esperimenti prima, abbiamo avuto il Kinect, il Wii, il Virtual Boy. Quando i tablet furono introdotti per la prima volta, ossia quando Bill Gates ha introdotto un device table, a nessuno è importato. Ci siamo? È la volta buona? Attecchirà? Onestamente, non lo so.
Di conseguenza, The Astronauts non si limiterà ad adattare Ethan Carter alla VR in maniera posticcia.
Ci siamo accorti dopo una settimana intensa di testing che avremmo dovuto creare un diverso Ethan Carter.
Lo sviluppatore spiega che hanno dovuto importare “cambi significativi” al titolo affinché funzionasse in VR. Pare inoltre che il supporto al Rift sarà aggiunto una volta che sarà lanciata la nuova versione. Per il momento, tuttavia, si parla soltanto del visore di Oculus VR. Chmielarz ha infatti rivelato che lo studio possiede soltanto un dev kit Oculus Rift, e gli manca quindi quello di Project Morpheus o HTC Vive. “È semplice: al momento supportiamo solo Oculus” ha dichiarato Chmielarz.