Uno degli argomenti più dibattuti riguardo alla realtà virtuale è se questo nuovo medium induca o meno le persone a isolarsi. Palmer Luckey, giovanissimo inventore di Oculus Rift, ha le idee molto chiare in merito. In una recente intervista, a Luckey è stato chiesto se pensasse che la VR privasse il videogioco del suo aspetto sociale e se se questo lo preoccupasse. Luckey ha però prontamente risposto. “No, penso che sia una preoccupazione assurda, solo perché siete all’interno di un visore non vuol dire che siete disconnessi dalle persone. Voglio dire, potete parlare al telefono e dire che quando guardate al telefono non stai parlando alle persone, sei meno sociale. Ma le persone lo usano per mandare messaggi, chiamare gli altri, video chiamare. Semplicemente è un altro modo di comunicazione”.
“Le persone non si metteranno i visori VR e si metteranno a sedere in uno scantinato da soli senza parlare a nessuno” ha continuato Luckey. “Quasi certamente li useranno per comunicare con altre persone. In molti modi sarà un’esperienza di comunicazione umana molto più sociale e genuina che chattare al computer o mandare un’email. Non fosse altro che riporterà un elemento di umanità nella comunicazione digitale e non sarà il contrario”.Â
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