Il futuro di Yoshida è nella VR

Nel corso di un’intervista concessa ai microfoni di Famitsu, nota rivista di videogiochi giapponese, Shuhei Yoshida ha parlato di come Project Morpheus gli abbia fatto cambiare idea in merito a un suo possibile ritiro dalla compagnia e sulla ricerca di un possibile successore. Yoshida è il presidente di Sony Worldwide Studios ed è quindi la persona che gestisce tutto il coordinamento dei vari studi di sviluppo che lavorano sulle piattaforme PlayStation.


Di seguito le sue dichiarazioni a riguardo: “Quest’anno raggiungo i 50 anni, quando si raggiunge quest’età  tutto a un tratto si inizia a guardare la strada di fronte a sé, così ho cominciato a pensare alla possibilità di andare in pensione e cercare un successore”  ha spiegato Yoshida. “Tuttavia, una volta che sono stato coinvolto nello sviluppo di Project Morpheus,  ho provato sensazioni molto  simili al periodo precedente al lancio della prima PlayStation e ho cominciato a pensare a quanto sarebbe bello rendere accessibile questa tecnologia a tutti.

Da questa dichiarazione evinciamo due cose. Prima di tutto, Yoshida è coinvolto in maniera massiccia all’interno del progetto Morpheus, altrimenti non ne parlerebbe in questi termini, indicandolo addirittura come il fattore che l’ha spinto a rimanere in Sony. In seconda battuta, dobbiamo considerare il contesto. Un bel po’ di tempo è passato dall’ultima apparizione di Project Morpheus, in quel del Tokyo Game Show, e questa è una delle prime dichiarazioni a uscire in merito al visore VR di Sony da parecchio tempo. Le parole di Yoshida, che addirittura accostano il visore alla prima PlayStation, sembrano essere la conferma che Morpheus è centrale all’interno della politica di Sony. Vedremo quindi come si evolverà la guerra dei visori e se Sony risponderà alle ultime ev0luzioni di Oculus Rift, che con il suo Crescent Bay ha lasciato il mondo a bocca aperta, con una versione di Morpheus altrettanto performante.

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