Nel corso di una recente intervista, Brendan Iribe, CEO di Oculus VR, ha detto la sua su Sony e Microsoft. In molti, prima dell’unveiling di Project Morpheus, si erano infatti chiesti come il nascente colosso della realtà si sarebbe rivolto rispetto al mercato console. Come sarebbero andate le cose se Palmer Luckey si fosse alleato con una compagnia produttrice?
Probabilmente non lo sapremo mai ma, certamente, la collaborazione non avrebbe portato frutti positivi. Questo perché la filosofia delle aziende in ballo è troppo diversa tra di loro perché una partnership abbia efficacia. È questo in sintesi quando detto da Iribe in una recente intervista, dove ha affermato che: “Sia Sony che Microsoft non sarebbero state partner ideali. Questo perché Oculus Rift deve essere necessariamente libero e indipendente, in quanto si tratta di una tecnologia nuova. Con tutta probabilità, non avremmo avuto la stessa libertà con loro due, rispetto a quella che possiamo avere con Facebook.”
Una dichiarazione che dovrebbe rassicurare quanti temevano che, con l’acquisto da parte del gruppo di Zuckerberg, Oculus VR avesse venduto la sua anima indie. Quelle di Iribe sono parole forti, ma che fanno eco a quelle già proferite dallo stesso Palmer, che qualche mese fa in un post su Twitter scrisse quanto segue:
“Facebook sta percorrendo una strada che si trova sulla stessa lunghezza d’onda della nostra azienda, in quanto negli utltimi anni, l’azienda capitanata dal Zuckerberg si è sempre contraddistinta per essere sempre all’avanguardia sulle soluzioni hardware e software, anche e sopratutto in termini di innovazione.”
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