Qui di seguito vi proponiamo l’interessante riflessione di E McNeill, sviluppatore di Darknet, riguardo all’ideazione e alla creazione di nuove applicazioni per la realtà virtuale.
Quando Oculus Rift fece la sua prima comparsa su Kickstarter, dette vita a un’ondata di hype che ancora non accenna a diminuire. Tutti che immaginavano Call of Duty o Skyrim vissuti in prima persona, e questo tipo di entusiasmo c’è ancora oggi.
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Le nuove tecnologie sono entusiasmanti perché aprono le porte a nuove esperienze, ma la nuova esperienza che è davvero facile vendere è quella “già provata e apprezzata ma fatta meglio”. Figo! Se il vantaggio di PlayStation 4 rispetto a PlayStation 3 è quello di giocare lo stesso tipo di gioco che è stato sempre apprezzato ma migliorato in ogni suo aspetto, allora non c’è problema.
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Per le altre piattaforme c’è una sostanziale differenza. Quando il Wii è arrivato sul mercato, o quando l’iPhone ha lanciato il suo App Store, sono state provate  strade diverse da quelle già percorse. In entrambi i casi, gli sviluppatori hanno provato a portare i tipi di gioco più popolari (platfor, FPS e via dicendo) su nuovi dispositivi, promettendo essenzialmente “la stessa cosa di sempre, ma fatta meglio”. In entrambi i casi, l’esperimento non è andato granché bene. I giochi che hanno avuto successo, d’altra parte, sono stati quelli studiati apposta per le nuove piattaforme.
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Ma la domanda è: che tipo di piattaforma è la VR? Si tratta dello “stesso tipo di esperienza, ma fatto meglio”, o è qualcosa di qualitativamente diverso? Il successo verrà dalla conversione dei nostri giochi preferiti in VR, oppure dobbiamo guardare avanti e cercare di creare esperienze totalmente nuove?
Non ne ho sinceramente idea. Sicuramente abbiamo riscontrato un sacco di problemi nell’adattare i giochi tradizionali alla VR, ma forse questi sono problemi che possono essere risolti. O forse la VR si renderà adatta solo ad alcuni tipi di gioco, come gli shooter spaziali o i titoli di corse.
In tutta onestà , spero che la VR diventi un nuovo tipo di piattaforma, quel tipo di piattaforma che richiede l’invenzione di nuovi generi e modi di interagire. Certo, mi piacerebbe vivere Skyrim in VR così come moltissimi altri, ma ciò che mi entusiasma di più è il percorrere nuove strade con un nuovo medium. Non riesco a entusiasmarmi mentre vedo qualcosa come Lucky’s Tale, un adattamento VR di un platform.
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Certo, è in realtà virtuale, ma non è essenzialmente la stessa cosa che abbiamo già provato più e più volte? Questo è davvero il meglio che possiamo fare con la VR? In tutta onestà , non ho provato personalmente il gioco, alcuni giocatori dicono che c’è davvero una bella differenza in termini di qualità , così come non credo che il mio progetto si sia spinto abbastanza in là per quanto riguarda il trarre pieno vantaggio dalle caratteristiche della VR, quindi non posso davvero andare troppo oltre con i giudizi, ma credo che abbiate capito il mio discorso.
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Non c’è bisogno per forza di una nuova tecnologia per innovare, ovviamente. La rivoluzione degli indie game è stata iniziata da quegli sviluppatori che hanno compreso che c’era ancora tanto da scoprire all’interno dei confini della tecnologia esistente. Ma quando i confini si allargano (quando verrà lanciata la VR) ci saranno nuove frontiere da esplorare, e tanto meteriale su cui sperimentare.
Quindi ecco il mio appello agli sviluppatori: non avvicinatevi alla VR con l’intenzione di creare un gioco di un determinato genere. Prendete esempio dai classici, ma non pensate allo sviluppo per VR come a un processo di adattamento di meccaniche già viste su uno schermo diverso. Pensate a cosa può funzionare meglio su questo nuovo medium. Pensate a cosa si adatta in modo più naturale alla piattaforma. E non abbiate paura di provare qualcosa di totalmente nuovo.
V MENSILE