All’alba della rivoluzione della realtà virtuale, iniziata da Oculus Rift, ci siamo interrogati su come il mondo dello sviluppo italiano si stia preparando all’imminente arrivo di questo nuovo medium. Abbiamo quindi girato la domanda ad alcuni dei principali team italiani, per proporvi una serie di interviste rivolte ad addetti ai lavori. Cominciamo con Bad Seed, un nuovo studio con sede negli Stati Uniti e in Italia, specializzato nel creare giochi di qualità console rivolti al mercato mobile. Il team è responsabile per la creazione di eccellenti titoli come Sheep Up e Sleep Attack, e nel 2012 è stato scelto dall’acceleratore di startup gaming GameFounders. Abbiamo chiesto a loro cosa ne pensano di Oculus Rift e delle tecnologie affini, come Samsung Gear VR, e come queste li porteranno a rivedere il loro approccio al game development.
Innanzitutto, ci piacerebbe sapere qual è il vostro rapporto con la realtà virtuale. La impiegate attualmente? Siete in possesso di un developer kit?
Non abbiamo prototipi attualmente in sviluppo che sfruttano la realtà virtuale, nonostante abbiamo un Samsung Gear VR a disposizione.
Cosa pensate di Oculus Rift come hardware? Quali sono i suoi punti di forza e le sue debolezze?
Come hardware pensiamo che lo schermo sia migliorato parecchio. I suoi punti di forza sono sicuramente l’utilizzo contemporaneo di sensori di diversa natura per un tracking preciso del movimento mentre il suo punto di debolezza è la compensazione del movimento reale nella realtà virtuale al fine di evitare la motion sickness.
Avete avuto modo di provare Project Morpheus? Se sì, pensate che possa essere un rivale per Oculus Rift?
Sì abbiamo avuto modo di provare Project Morpheus e pensiamo che possa essere un buon rivale visto che è già strettamente connesso alla piattaforma di gioco.
Cosa pensate invece del visore portatile Gear VR? Sviluppereste contenuti per questa piattaforma mobile?
Non crediamo che ci sia futuro per questo visore portatile.
Come si potrebbe inserire la realtà virtuale all’interno della vostra filosofia di design? Come immaginereste una versione in VR dei vostri titoli più di successo?
In generale nei nostri giochi non si adatta bene la realtà virtuale per le quali sarebbe opportuno realizzare un prototipo ad hoc con meccaniche innovative e di grande impatto.
Dovendo progettare un’esperienza da zero, invece, quale tipo di applicazioni creereste per questo tipo di medium?
Sicuramente videogiochi.
La realtà virtuale impone di cambiare completamente l’approccio al game design: quali pensate che saranno i vantaggi e quali gli ostacoli causati da questa tecnologia?
Grazie alla VR sarà possibile progettare giochi con un livello di immedesimazione mai raggiunto prima d’ora, permettendo non solo la creazione di esperienze estremamente coinvolgenti a livello sensoriale ma aprendo anche una strada a nuovi tipi di input dai quali potranno emergere, finalmente, nuovi generi di giochi mai sperimentati prima. Dall’altra parte, però, sarà necessario confrontarsi con le limitazioni tecniche e pratiche dei device di VR, su tutte la scomodità e il senso di alienazione, e valutare attentamente la risposta da parte degli utenti. Già molte volte in passato si è tentata la strada della realtà virtuale e ci si è dovuti arrendere di fronte a questi limiti.
Pensate che Oculus Rift abbia già gli strumenti giusti per aprirsi a un’adozione di massa? E, al contrario, quali pensate che potrebbero essere i principali ostacoli alla diffusione di tale tecnologia?
Secondo noi è ancora troppo presto senza contare che non vi è una piattaforma al quale è legato. I principali ostacoli potrebbero essere sicuramente il prezzo, la facilità di utilizzo e il motion sickness che non è ancora stato risolto del tutto.
Quale pensate che sarà l’impatto della realtà virtuale sul mondo della tecnologia e sulla società in generale?
Sul mondo della tecnologia sarà un’innovazione che riuscirà a migliorare molto di più le simulazioni e anche utilizzo in remoto di macchinari di varia natura (ad esempio operazioni chirurgiche in cui il medico opera a distanza come già avviene in alcuni istituti d’eccellenza); Mentre sulla società in generale ci sarà una maggiore estraneità sul mondo reale.
Cosa pensate dell’acquisizione di Oculus VR da parte di Facebook?
Non siamo molto d’accordo anche se Facebook ha le risorse necessarie a far crescere e sviluppare di più questa tecnologia.
Quali pensate che potranno essere le applicazioni di Oculus Rift al di fuori del gaming?
La possibilità di esplorare luoghi irraggiungibili o controllare da remoto droni, robot etc.