Non c’è niente di più emozionante della fuga da robot assetati di sangue. Questa pare essere l’idea di base di un gioco, o meglio, di un’esperienza molto breve, ma allo stesso tempo accattivante, che mi ha fatto particolarmente entusiasmare. Un survival futuristico che punta molto sul movimento naturale dell’individuo.
Evil Mech Runner, sviluppato da Filipp Keks e scaricabile gratuitamente, è un gioco per Oculus Rift per Windows e Mac realizzato con il motore grafico Unity che vi farà correre nel senso più materiale del termine, lasciando che sia il vostro spirito di sopravvivenza a farvi muovere. Sono sicuro che il più delle volte vi volterete per controllare se il vostro amichevole inseguitore si trova alle vostre calcagna pronto a disintegrarvi con i suoi lanciarazzi.
Addentriamoci nel vero e proprio gioco. Non appena indossato il visore partirà una breve schermata iniziale di configurazione e settaggio dei movimenti. Il gioco consiglia di posizionarvi a un metro di distanza dal vostro sensore di movimento per poter in questo modo avere una rilevazione migliore dei vostri movimenti.
Qualche salto a destra, qualche occhiata a sinistra e ancora qualche saltello sul posto permetteranno di far riconoscere al gioco movimenti e andatura. Guardandoci attorno possiamo notare l’ambientazione fantascientifica e iper tecnologica, simile, per certi versi, agli ambienti claustrofobici e vagamente distopici che abbiamo trovato in altri giochi come Technolust.
Dopo aver configurato il tutto apparirà dinanzi a voi una scritta che vi consiglierà di iniziare a correre. Se non pensate di poter avere un motivo valido, vi basterà girarvi per dare forma al suono metallico che probabilmente vi era sfuggito in precedenza. Il robot finalmente fa il suo trionfale ingresso. Scivolerete in tunnel, stanze e addirittura un ponte sospeso sul vuoto.
Raggiungerete il traguardo poco dopo: una grande stanza con un generatore magnetico da superare con un balzo. Non vi resterà altro che guardare dietro di voi, soddisfatti di aver raggiunto sani e salvi la fine del percorso e vedere il robot sparire nella voragine dietro di voi. Complimenti, meritate di vedere una nuova alba.
Non c’è che dire, un gioco niente male, un’esperienza di breve durata ma che ci lascia soddisfatti. Una cosa da notare è che, sia durante l’esperienza sia una volta tolto il visore , non ho subito la tanto odiata motion sickness che pare affliggere molti utenti anche dopo pochi minuti di gioco.
Tuttavia, ho trovato particolarmente scomoda la configurazione iniziale dei comandi. Dover premere la barra spaziatrice ci impone necessariamente di dover andare alla cieca alla ricerca della nostra tastiera, oltretutto tenendola a una certa altezza. Forse quest’aspetto deve essere rivisto e modificato per impedire movimenti dannosi e fastidiosi per l’utente.
Le musiche realizzate da Host sono scaricabili da freemusicarchive. Rendono l’esperienza coinvolgente e risultano azzeccatissime sia per l’ambientazione che ci viene presentata, sia per quanto riguarda il coinvolgimento che creano. Minimaliste forse, ma adatte all’esperienza.
Sicuramente lo sviluppatore di questo gioco dovrebbe rivedere la sua esperienza alla luce delle nuove feature presentate per il DK2 e già trattate da noi di ORI. Stò parlando dell’Head Gesture, per citarne una. Ho trovato la simulazione molto ben fatta ma allo stesso tempo breve, mi auguro tuttavia che questo sia solo un primo passo per una futura esperienza di gioco ampia e allo stesso tempo più coinvolgente.