Virtual Library: The Silver Corridor di Harlan Ellison

Harlan Ellison è un autore particolare, basta dare un’occhiata alla sua biografia. In più di quarant’anni di carriera ha scritto e curato oltre 75 libri, spaziando dal genere fantasy a quello fantascientifico, vincendo una marea di premi.


Non dovrebbe stupire, quindi, se vi diciamo che fra alcune delle sue opere compaiono anche riferimenti alla realtà virtuale. Tra alcuni dei suoi racconti più famosi troviamo infatti The Silver Corridor, scritto nel 1956, quando ancora eravamo ben lontani dal considerare la VR qualcosa di concreto così come succede oggi.

The Silver Corridor descrive un duello tra due avversari politici intenti a far prevalere ciascuno la propria opinione, ma non si tratta del classico dibattito politico dietro il banchetto della campagna elettorale. I due contendenti mirano a prevalere sul’altro facendo ricorso a un’avanzatissimo dispositivo tecnologico, il Silver Corridor, per l’appunto.

Lo scontro è regolato da una sorta di Master, che esplica ai due politici il funzionamento del dispositivo. Il Silver Corridor genera illusioni basandosi sulle idee e sulle convinzioni di chi vi entra, spiegando che queste “illusioni” sono tanto concrete da ripercuotersi anche nel mondo reale: se si viene feriti nell’ambiente virtuale, si viene feriti nella realtà, se si muore all’interno del programma, si cessa di esistere definitivamente.

Probabilmente questa breve descrizione avrà fatto scattare qualche molla nella testa di voi lettori: quello di combattere in un ambiente virtuale a rischio della vita “reale” è un concetto fin troppo noto a chi è cresciuto a pane e Matrix, ma vale la pena di ricordare, The Matrix è uscito nel 1999, questo racconto è degli anni ’50.

Forse parlare di realtà virtuale non era tanto nelle intenzioni dell’autore quanto lo era parlare della potenza delle convinzioni delle persone. All’interno del racconto, infatti, viene ribadito che il programma del Silver Corridor pesca le illusioni delle menti più forti, le quali, in questo modo sono in grado di plasmare il mondo virtuale a proprio piacimento e sconfiggere l’avversario: solo la persona con le idee più forti esce viva dallo scontro.

In realtà non è facile interpretare correttamente il racconto di Ellison, tuttavia, è comunque interessante constatare come il concetto di realtà virtuale venisse adoperato tutto sommato con disinvoltura già in tempi non sospetti e in opere così visionarie. Ovviamente nessuno si augura di vedere visori e dispositivi affini sfruttati in questo modo, ma del resto, uno dei compiti della letteratura è anche questo: ricordarci che ogni cosa, anche la più positiva, ha un suo lato oscuro.

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