Vivere all’interno della rete è sempre stato il sogno di tutti gli amanti del genere videoludico. Uno dei film cardine di questa filosofia è stato sicuramente Tron, prima con il film Disney del 1982 diretto da Steven Lisberger, poi con il sequel del 2010 intitolato Tron Legacy. Una pellicola che ha riportato alla ribalta, e forse anche dato una spinta creativa, a tutti gli sviluppatori che attualmente si stanno dedicando a rendere possibile (e soprattutto multisensoriale) l’esperienza virtuale.
Tutti noi, me compreso, ci siamo emozionati se non addirittura fomentati, nel momento in cui il protagonista scendeva all’interno dell’arena con le famose Light Cycle. Per chi fosse totalmente all’oscuro vi basterà immaginare semplicemente una grande arena, delle moto futuristiche con grosse ruote illuminate brutalmente da colori al neon che al loro passaggio rilasciano una scia colorata sulla quale devono far schiantare gli avversari tagliando loro la strada.
Qualcosa che sicuramente risulta esaltante e divertente, sperando naturalmente che voi non seguiate l’esempio di ciò che ho descritto nella vita reale: i risultati sarebbero fatali, non ripetetelo a casa! Navigando su internet mi sono imbattuto in un gioco basato sul film Tron, nello specifico sul momento che vi ho appena descritto. Non ho potuto fare a meno di scaricarlo e provarlo di persona per condividere le mie impressioni anche con voi.
Sviluppato da James Clement, conosciuto come Darth Disembowel, autore anche di altri giochi per Oculus come Millennium Falcon Experience e Star Wars: la battaglia di Endor. Tron: Light Cycle è una copia fedele della famosa battaglia presente in entrambi i film. Vi ritroverete immediatamente immersi all’interno dell’arena cibernetica, sotto di voi potrete vedere il profilo della vostra moto che, di default, possiede il colore bianco. Con l’analogico di destra, spostandolo lateralmente potrete decidere di cambiare il colore del vostro motociclo. Guardando con il visore dietro di voi potrete notare che, cambiando il colore della moto, cambierete anche il colore della scia rilasciata dalla stessa.
Partirete già in movimento e potrete eventualmente aumentare la vostra velocità , sia se utilizzerete un joystick, consigliatissimo da me per poter apprezzare a pieno questo titolo, sia una tastiera. Con il comando RT (o W se avete optato per la tastiera) aumenterete la spinta della vostro moto partendo all’inseguimento degli avversari sulla griglia individuandoli grazie al forte bagliore visibile all’orizzonte: basterà fare attenzione.
Posso assicurarvi che l’effetto visivo è particolarmente suggestivo, anzi, anche il vostro corpo forse risentirà  della velocità con cui si sfreccia sulla mappa, dandovi anche sensazioni di disagio molto forti. Consiglio, a tal proposito, di giocarci con parsimonia, almeno inizialmente. Il tutto comunque può essere migliorati: apprendo dalla pagina del creatore che saranno implementate altre funzionalità , altre AI sulla mappa e la modalità  multiplayer. Nel momento in cui riuscirete a far schiantare i vostri avversari sul muro di luce che creerete al vostro passaggio,questi spariranno in un fascio luminoso con successivo effetto sonoro simile a quello di vetri rotti, per ricomparire in un punto casuale della mappa.
Durante la mia esperienza ho riscontrato alcuni bug che possono pregiudicare effettivamente l’esperienza di gioco: per farvi un esempio se voi doveste colpire un muro di luce avversario verrete lanciati in aria, a volte ricadendo indenni sulla griglia, ma con la grafica della moto sotto di voi mancante. Altre volte vi ritroverete a volare nel cielo impossibilitati a muovervi. Ad ogni modo vi basterà premere il pulsante Start o R, in base a quale periferica utilizzate, per poter ricominciare da capo il gioco.
La musica risulta coinvolgente in quanto viene presa direttamente dal film da cui il gioco è tratto: scelta azzeccatissima oserei dire. Con un’atmosfera tanto forte risulta arduo staccarsi dal gioco, finendo per immergersi del tutto all’interno delle dinamiche di Tron. Un prodotto che sicuramente ha del potenziale ma che ha bisogno ancora di molto lavoro per poter essere definito completo.
Chiaro è che James Clement ha ricostruito in modo coinvolgente, mostrando a tutto il web anche il suo talento, uno dei momenti migliori del film, ricreando in modo ancora molto acerbo le atmosfere del d i suoi contenuti più forti. Attendiamo fiduciosi una versione molto più ricercata e finemente lavorata. Chissà , forse un giorno ci ritroveremo anche noi buttati all’interno dell’arena a combattere per la nostra vita. Un titolo suggestivo e che promette molto bene, non c’è che dire.