La VR entra nella cultura pop grazie a South Park

Ieri sera è successo qualcosa di impressionante per la VR e no, non sto parlando di Samsung che annuncia l’uscita del VR Gear nel mese di dicembre, ma del fatto che ieri sera la realtà virtuale, e Oculus Rift in particolare, ha ricevuto il cosiddetto “trattamento South Park”. 
L’episodio, intitolato “Grounded Vindaloop” inizia in modo semplice, con Cartman che, per fare uno scherzo a Butters, fa indossare a quest’ultimo un finto Oculus (si tratta solo di un paio di occhiali da sci con la parola ‘Oculus’ scritta sopra), spingendolo a correre per la scuola a dire “Wow pazzesco, è così realistico! southpark_111214_1600Ma, trattandosi di South Park, sappiamo bene che la stupidità non poteva fermarsi lì. Grounded Vindaloop è stato un episodio selvaggio in cui Butters viene pugnalato, e Matt Stone e Trey Parke fanno  gloriosamente satira su alcuni dei film che si basano sul concetto di realtà virtuale come Total Recall, The Matrix e Inception.
Con il lancio di Oculus a “solo qualche mese di distanza”, è incoraggiante vedere come il visore creato dalla compagnia americana entri già in modo così profondo nella cultura popolare. A questo punto la domanda sorge spontanea: quanto è  stato importante questo passaggio, per la  futura consapevolezza e diffusione della realtà virtuale?
La risposta non può che essere una: molto, dato che  ieri sera  South Park è stato visto da oltre 1,7 milioni di spettatori. È interessante anche notare come la realtà virtuale abbia riportato interesse verso la nota serie animata, oramai da un po’ di tempo caduta nel dimenticatoio. E ora? Quale sarà la prossima serie di successo a parlarci di Oculus Rift?
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