Half-Life 3 sarà in VR. Pensateci bene, è una cosa più che ovvia. Come dite? Perché? Il motivo è semplice: la realtà virtuale è il futuro. E la mai troppo osannata saga di Valve è sempre andata a braccetto con la parola “innovazione”. Ma facciamo un passo indietro.
Quando uscì Half-Life, le colonne portanti alla base dell’industria videoludica subirono uno scossone a dir poco tremendo, entrando in contatto con un tipo di narrazione e immersione fino allora sconosciuti. La scelta di raccontare una storia senza ricorrere ad alcuna sequenza di intermezzo (e per di più con un protagonista completamente muto) non fu solo una decisione particolarmente rischiosa, ma anche dannatamente intelligente, che lasciò un segno indelebile nel modo di fare story-telling e con cui tutti si sarebbero dovuti confrontare in seguito.
Il secondo capitolo affinò ulteriormente questa formula, accentuando la sensazione di coinvolgimento e immersione da parte del giocatore attraverso una modellazione dei personaggi decisamente realistica per quei tempi e tramite l’introduzione di un livello di interazione ambientale sconvolgente, essendo caratterizzato da una gestione della fisica all’avanguardia.
Come potete ben vedere, l’uscita di ogni Half-life ha sempre comportato una totale riscrittura delle regole del “fare videogiochi”. E noi non riusciamo assolutamente a immaginarci un Half-Life 3 che presenti come grande novità dei semplici aggiornamenti di tipo estetico. Noi immaginiamo la rivoluzione.
E qui arriviamo al punto. Vi siete mai domandati perché Half-Life 3 si stia facendo attendere così tanto? La risposta è semplicemente perché il grande GabeN era in cerca dell’idea giusta con cui portare il suo pupillo al passo successivo. E la VR si è immediatamente palesata come la perfetta candidata. Infatti, la ricerca di nuovi strumenti con cui coinvolgere emotivamente il giocatore è sempre stata uno dei punti fissi della serie firmata Valve e abbiamo ormai numerose prove che dimostrano quanto la storica compagnia sia interessata al fenomeno della virtual reality.
Se l’introduzione del supporto a Oculus Rift all’interno di Half-Life 2 ci ha già dato un evidente segnale della direzione verso cui si sta muovendo la software house, le dichiarazioni di Gabe Newell di stare lavorando a un proprio visore, unite al lancio del client SteamVR, assumono quasi la parvenza di una conferma che il terzo capitolo della saga sfrutterà ampiamente le caratteristiche della realtà virtuale.
D’altro canto, questo è l’unico modo possibile per portare il Videogioco al prossimo step. Half-Life 3 sarà in VR semplicemente perché ne ha un inestinguibile bisogno. E quando arriverà , conosceremo finalmente la vera next-gen.