Scienziati collaudano la telepatia

É la seconda volta nella storia, casi di telepatia a parte, che gli scienziati riescono a collegare il cervello di due o più persone.

In questo caso i volontari che si sono prestati all’esperimento sono stati ben sei, e sembrerebbe che alcuni utenti siano riusciti a controllare persino le mani degli altri utilizzando solamente il pensiero.

Alcuni ricercatori dell’Università di Washington hanno sviluppato e gestito un collegamento “non invasivo” tra i cervelli di tali volontari, permettendo loro anche di comunicare senza parlare. Solo in un’altra precedente occasione si era riusciti in questo intento ma, stavolta, si è deciso di dimostrare al mondo che è possibile, facendo scorgere le applicazioni infinite della mente umana sulla realtà.

Le sei persone sono state organizzate per coppie. Durante l’esperimento, i ricercatori sono riusciti a trasmettere un input proveniente dal cervello di una persona, facendolo passare su internet, e lo hanno utilizzato per controllare il movimento della mano di un altro individuo che era distante ben 800 metri, il tutto è avvenuto in una frazione di secondo. I risultati dello studio sono stati pubblicati al seguente link.

Andrea Stocco, docente di psicologia presso la University of Washington, che ha collaborato all’esperimento racconta:

“Il nuovo studio porta il dispositivo per il collegamento dei cervelli da una dimostrazione ideale a qualcosa di molto più vicino alla tecnologia che oggi abbiamo disponibile. Adesso sappiamo come replicare i metodi e siamo sicuri che potrà funzionare con i prossimi volontari.”

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Per raggiungere questi strabilianti risultati i ricercatori hanno fatto sì che una persona per coppia ( che chiameremo il mittente degli input) fosse collegato a una macchina per elettroencefalografie, in modo da poter “leggere” le sue attività cerebrali. Le onde cerebrali sono state poi convertite in impulsi elettrici e inviate via web alla seconda persona (che chiameremo il destinatario) che indossava una cuffia appositamente creata e una bobina di stimolazione magnetica trans-cranica posta vicino alla parte del cervello che controlla i movimenti della mano. Bene, la mano si è mossa.

Le coppie, durante ogni esperimento, sono state poste in edifici separati proprio per evitare altri tipi di interazione oltre a quelle cerebrali.

Nell’esperimento, inoltre, tre mittenti degli input hanno giocato un videogame nel quale bisognava sparare da un cannone per colpire dei razzi e difendere una città. Ma non dovevano sparare realmente, piuttosto dovevano pensare di sparare e far si che il destinatario ricevesse l’input e sparasse al momento giusto.

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I destinatari, ovviamente, non vedevano il gioco, ma sparavano ugualmente a random dopo avere ricevuto il segnale, nell’arco di circa un secondo. La precisione dell’input variava tra il 25% e l’ 83%, ma la maggior parte degli sbagli erano dovuti ad errori del mittente che non riusciva a mirare bene. I ricercatori sono stati in grado di quantificare l’esatta mole di informazioni che è passata da un cervello all’altro.

Il team di ricerca ha ricevuto circa un milione di dollari di finanziamento per lo sviluppo dell’idea, il prossimo step che desiderano raggiungere è quello di permettere l’invio di immagini e informazioni più complesse.

Così si esprime lo psicologo Chantel Prat al riguardo:

“Immaginate uno scienziato brillante che non sa insegnare quel che pensa, poiché sarebbe troppo complesso da spiegare, noi umani siamo limitati soltanto dal linguaggio.”

Da appassionati della VR speriamo tutti che in un futuro abbastanza prossimo i nostri cervelli possano legarsi tra loro grazie a visori, periferiche e trasmissioni telepatiche, quindi, mi raccomando, imparate a pensare bene.