Fate la VR, non fate la guerra!

Ricordate quel simulatore di armi che due ingegnosi imprenditori americani hanno messo a punto e chiamato Striker VR? Bene, sembra essere davvero pronto per un’eventuale commercializzazione. Questa fantastica invenzione ci permetterebbe di ricreare veri e propri campi di battaglia virtuali in cui potremo provare quasi le stesse sensazioni di chi si spara veramente, senza farci male. Gli appassionati di FPS attendono con ansia di testarlo, noi nel frattempo pubblichiamo interessanti aggiornamenti al riguardo.

Kyle Monti e Martin Holly, gli inventori del dispositivo, di solito non creano prodotti per VR.  Sono invece abituati a stipulare convenzioni con apparati militari. Così esordisce Monti scherzoso:

“Vogliamo assicurarci che il prodotto sia il più realistico possibile per la simulazione militare, altrimenti le persone si sentiranno costrette ad usare armi reali”.

Monti e Holly hanno esposto il loro prodotto per VR a Londra. La loro visita in territorio anglosassone, raccontano, è stata rallentata dal passaggio in dogana, durante il quale gli addetti ai controlli hanno esaminato con cura la loro invenzione, che sembrava tanto realistica da destare preoccupazioni.

Monti, direttore scientifico della Dekka Technologies, dice:

“Il simulatore è stato originariamente progettato per i militari, pesa circa il 5% di un’arma reale, sono questi i requisiti richiesti dall’esercito”.

La coppia di imprenditori ha creato il simulatore mentre lavorava in un incubatore tecnologico nella città statunitense di New Orleans.

Monti continua spiegandoci come è nata l’idea:

“Una compagnia posizionata accanto ai nostri uffici stava sviluppando delle esercitazioni visuali per addestramento militare. Ciò ha innescato l’idea di creare un dispositivo elettronico per la simulazione in VR delle armi, al fine di sostituire le classiche armi pneumatiche ad aria compressa, abbattendo così anche i costi delle esercitazioni”.

La flessibilità del materiale usato serve a riprodurre parte delle sensazioni tattili date dai fucili tradizionali e più avanti, forse, anche quelle dei lanciagranate. Questo effetto si ottiene grazie a un tubo riempito con dei magneti, interni alla finta pistola, mossi da due bobine di rame. Tramite l’accensione e lo spegnimento alternato delle bobine si ricrea il movimento del tubo.

Approfondisce ancora Monti:

“Il motore lineare è estremamente programmabile, possiede una precisione di circa 1 millimetro. Adesso attendiamo il rilascio dei brevetti”.

Aggiunge infine Holly:

“I risultati sono così realistici da interessare anche ad alcuni componenti dell’US Department of Veterans Affairs, che stanno cercando di migliorarne l’uso in combinazione con Oculus Rift per aiutare anche nella riabilitazione da stress post-traumatico i soldati che hanno riscontrato problemi al ritorno dalle missioni.”

Striker VR sta combattendo su due fronti. Il redditizio mercato dei videogiochi, infatti, attrae altrettanto la società e le possibilità offerte dalla VR, con lo scopo raggiungere una sempre maggiore immersione, fanno gola.

Al riguardo Monti afferma:

“Poiché il meccanismo del dispositivo è programmabile e si può variare il suo baricentro, l’invenzione avrà una vasta serie di applicazioni nel mondo video-ludico. Stiamo pensando di ricreare, ad esempio, le bacchette di Harry Potter o delle racchette da tennis. Tuttavia, visto che il genere dominante nel settore dei giochi è l’FPS, la logica commerciale ci suggerisce che lo Striker VR, al momento sia più adatto a simulare armi”.

Nonostante la coppia di imprenditori sia decisamente contro la violenza, la diffusione di fatti riguardanti omicidi negli USA li preoccupa molto, sperano che la loro invenzione, in qualche modo, sottragga vittime dalla strada e ne faccia qualcuna in più in VR.

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