Nick Pittom è l’attuale direttore della Fire Panda LTD, conosciuto per le demo VR dei films prodotti da Studio Ghibli “My Neighbour Totoro” e “Spirited Away”, sulla sua scrivania fanno eterno capolino: un Oculus Rift DK2, un portacellulare Dodocase VR, un Note 3, alcune penne, altri oggetti legati a simulatori di chirurgia, un controller wireless 360 ed un buccia di banana.
La sua prima esperienza in VR l’ha avuta nella vecchia sala-test per la configurazione IPD di Oculus , che avvenne con la demo Tuscany, ma preferisce ricordare l’esperienza con Titans of Space, che lo ha coinvolto maggiormente.
A seconda delle demo e dei visori, anche lui, ha avvisato un po’ di sickness, almeno col DK1. Il secondo prototipo è stato migliorato, Crescent Bay, invece, secondo il suo parere, ha eliminato definitivamente il problema.
Nick gioca per circa 20 minuti al giorno in VR e di esperienze particolari ne ha avute parecchie: la più bella sostiene essere stata quella avuta con Mirror Mask, durante la quale ha “indossato” una maschera e si è guardato allo specchio compiendo dei movimenti. Ciò, racconta, sembra avergli incasinato la mente. Scherza un po’, poi, dichiarando che lo diverte tantissimo guardare la gente mentre gioca Dreadhalls al DK2.
Pittom sta lavorando alla realizzazione di diverse esperienze VR. Jon Hibbins ideatore di Crystal Rift, lo ha invitato ad aggiungere qualcosa al suo lavoro, ma Nick sta anche sviluppando il suo gioco attraverso Kickstarter, del quale non si conoscono ancora dettagli. Sta, infine, lavorando su un’esperienza narrativa Sci-Fi chiamata Decay Theory, che è parecchio ambiziosa, ma anche molto entusiasmante.
Crystal Rift dovrebbe essere pronto entro la fine di quest’anno o all’inizio del prossimo. Il suo progetto Kickstarter sarà ultimato più tardi, a metà 2015 e Decay Theory, invece, verso la fine del prossimo anno.
Utilizzare la VR secondo Nick è qualcosa di estremamente facile e, per questo motivo, essa sarebbe adatta al grande pubblico, anche se confessa che la realizzazione degli ambienti VR è una tra le cose più difficili che abbia mai intrapreso, soprattutto quando ci si impone di creare prodotti che piacciano alla gente.
Il gioco della sua infanzia che vorrebbe assolutamente rifare in VR è Chucky Egg e gli piacerebbe rivedere anche alcune delle sue preferite avventure testuali come Zork.
Nick, in ultimo, sostiene che la VR potrebbe avere grandi risvolti sul piano educativo, perciò consiglia alle persone di avvicinarsi ad essa non solo tramite il videogioco, ma anche attraverso altro, a seconda delle proprie passioni, poiché presto l’hardware non sarà più un problema. Il mondo dei visori sarà in possesso di display ad alta risoluzione, di un perfetto monitoraggio di posizione, di un HMD wireless, di controlli tattili e forse sarà coinvolto anche l’olfatto.