La crocifissione in VR? Ma anche NO!

Ricordate le polemiche suscitate da “The Passion” di Mel Gibson? Una volta approdato nelle sale di tutto il mondo, il film diretto dalla celebre star di Hollywood venne accusato dalla maggior parte della critica mondiale di aver esasperato i momenti clou del Triduo Pasquale, offrendo al pubblico per circa due ore il massacro gratuito di un uomo. In realtà, a mio parere, l’unica colpa di Gibson fu quella di aver studiato alla lettera quanto riportato dai Vangeli e di essersi documentato a fondo sulle conseguenze delle torture messe in atto dagli Antichi Romani. Il risultato di questa documentazione è stato quello di rendere il sangue il protagonista della pellicola: infatti, particolarmente toccanti sono le scene della flagellazione e della stessa crocifissione di Cristo, durante le quali Gibson evidenzia proprio il dolore fisico provato dal Figlio di Dio che torturato e ucciso si dissangua come un uomo qualsiasi. E stiamo parlando di un film. Ma immaginate che cosa accadrebbe qualora l’esperienza della crocifissione di Gesù venisse riprodotta in realtà virtuale? Quale sarebbe in merito la reazione della critica mondiale, e soprattutto della Santa Sede? Io non oso nemmeno immaginarlo, ma sappiate che c’è qualcuno che sta pensando sul serio di ricreare il massacro divino in VR.

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Sto parlando del comico americano Duncan Trussell, che soltanto ieri sul suo sito personale ha manifestato proprio il desiderio di realizzare un’applicazione virtuale che permetta a chiunque di sperimentare che cosa vuol dire essere crocifissi come Gesù. Alla base di questo strano sogno, come afferma lo stesso Trussell, vi è la consapevolezza di come “la storia di Cristo sia scolpita nell’inconscio collettivo” visto che tutti, atei o credenti, “siamo attratti o disgustati da essa perché è semplicemente difficile rimanere neutrali di fronte a qualcosa che ci è stato inculcato negli ultimi 2000 anni”. Secondo il comico americano, la crocifissione di Gesù rappresenta un evento storico reale che ha dell’incredibile da qualsiasi punto di vista lo si guardi. Usando le sue parole, “se lo si analizza letteralmente, viene fuori un incredibile fumetto in cui un essere solitario a mo’ di supereroe viene processato da alcuni sacerdoti, reo di andare in giro dicendo di essere Figlio dell’Altissimo e predicando l’inutilità degli stessi sacerdoti. Se invece lo si analizza da un punto di vista metaforico, salta fuori il continuum spazio-tempo rappresentato proprio dalla crocifissione: il passato, il presente e il futuro che si intersecano con l’infinito grazie al sacrificio di un una creatura umana che affronta la sofferenza infernale, finché non sarà costretto ad abbandonarsi a essa per sconfiggerla definitivamente. La profondità della storia di Cristo scaturisce dal fatto che essa è presente in ogni dove, nei musei d’arte, sui cartelloni pubblicitari e perfino nell’esultanza a braccia spalancate dei ciclisti vincitori di una gara. Eppure, essa non esiste ancora in realtà virtuale”.

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Da qui nasce quindi l’intento di Trussell di sfruttare le potenzialità della VR per rivivere in prima persona un evento che ha segnato la storia mondiale. Il comico continua ribadendo che l’eventuale riproduzione virtuale dovrebbe essere realizzata nel modo più accurato possibile da un punto di vista storico, visto che è innegabile che la crocifissione era praticata dagli Antichi Romani, e per di più dovrebbe consentire alle persone che vorranno provarla la possibilità di apportare delle modifiche, come ad esempio ridefinire le caratteristiche fisiche dei personaggi o scegliere il paesaggio circostante.

Beh, un’applicazione VR che promette fin da ora di far discutere parecchio, qualora si arrivi davvero a realizzarla e distribuirla ai consumatori. Io ne farei sinceramente a meno, semplicemente perché sono amante delle applicazioni che puntano sul divertimento piuttosto che sul masochismo ai limiti della blasfemia, visto che non vedo nulla di storico nella possibilità di trasformare in gatti i soldati romani ai piedi della croce oppure di mutare Gerusalemme in Marte o Parigi, così come proposto dallo stesso Trussell. E voi che ne pensate?