OccultUs…quando il mistero avvolge i visori

mistero

Un giorno, indossando visore e cuffie, durante una scena dell’ormai celebre Don’t Let Go e mentre un dinosauro tentava di mordermi in VR, mi è giunta al viso l’aria fresca sparata dal ventilatore che avevo dimenticato acceso e mi son detto:

Però! Che alito fresco il T-Rex!

Qualcosa di simile deve esser balenato nella mente dell’interactive designer Simon de Diesbach che, lavorando ad un progetto per l’Università di Arte e Design di Losanna, ha sviluppato OccultUs, simpaticissimo sistema per impaurire la gente “aumentando” la realtà virtuale con suoni veri, prodotti in tempo reale da un apposito robot.

Con OccultUs ho voluto immergere l’utente in un’esperienza sensoriale fatta di due realtà distinte mescolate insieme: la realtà tangibile del mondo ‘reale’, e la realtà simulata della VR

Quando si indossa un visore ci si racchiude in un altro mondo e ci si avvicina all’esser ciechi e sordi e si diviene, quindi, molto vulnerabili.

OccultUs sfrutta proprio la vulnerabilità del partecipante per creare un’esperienza intensa che ci avvolge nel mistero. Quando ci si siede, ci si accorge che si è circondati da macchine strane dalla funzione sconosciuta e, anche dopo aver indossato Oculus Rift, non si conoscono ancora le funzioni di esse.

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L’utente vedrà alcuni oggetti nello “spaventoso” cyberspazio di OccultUs mentre il robot produrrà contemporaneamente azioni e suoni nella realtà come, ad esempio, rompere dei bicchieri di vetro.

Il suono, stavolta, è senza dubbio realistico, degno di classifica horror, e causa nelle persone più sensibili un certo effetto se abbinato bene all’ambiente virtuale; tanto che le classiche imperfezioni della VR si trasformano in un problema che passa in secondo piano per il cervello umano. De Diesbach non sa se ​​la tecnologia utilizzata da OccultUs si diffonderà o verrà riutilizzata, ma ha intenzione di migliorare il dispositivo per aumentarne la varietà dei suoni.

In un momento storico in cui l’umanità è quasi pronta a trasferirsi integralmente nel cyberspazio, OccultUs ci ricorderà che le sensazioni reali sono sempre e comunque più belle delle digitali.