Dalla conferenza Oculus Connect 2014 arriva anche la dichiarazione di Max Cohen, Head Mobile di Oculus VR riguardo il suo lavoro svolto per Android SDK e il Samsung Gear VR. Le sue parole arrivano in seguito a quelle del CTO John Carmack, che avevamo riportato giorni fa.
Cohen ci spiega come il Gear VR sia adatto a esperienze in VR molto più brevi rispetto a quelle di Oculus Rift. Alla domanda: “Il Gear VR è predisposto peresperienze più brevi?”, Cohen replica infatti:
Inequivocabilmente sì, è progettato per esperienze che variano dai 5 ai 20 minuti, ma ciò non significa che sia meno coinvolgente, non saprei dirvi quanto tempo passo a giocare a Candy Crush di solito, ma penso non più di 5 minuti.
Cohen ammette che ci sono alcune lacune nel Gear VR oltre alla possibilità di collegamento al PC come il DK2, come la mancanza di monitoraggio posizionale. Cohen ritiene comunque che la VR connessa al cellulare abbia comunque vantaggi unici, soprattutto quando si tratta di facilità d’uso.
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Quello che mi piace di più di VR Gear è che non c’è bisogno di sedersi davanti a un computer. Per esempio è possibile usarlo in una stanza, tutti lo possono provare ovunque si trovano, quindi penso che il coefficiente virale di Gear VR sarà molto alto e sarà il primo approccio di molte persone alla VR. Sarà commercializzato inizialmente come ‘Innovator Edition’, come una sorta di kit per sviluppatori. Chiunque lo vorrà acquistare potrà farlo online, anche se il canale di distribuzione sarà volutamente limitato”, non ci sarà pubblicità interna … quella roba arriverà nel momento in cui il prodotto sarà più maturo. Ci saranno, invece, alcuni bug che stiamo cercando di risolvere.
Cohen ha anche rilasciato delle dichiarazioni circa il sistema di tracciamento posizionale di Oculus Rift, che non sarà implementato in Gear VR. Secondo Cohen il tracciamento posizionale è “un’area di intensa ricerca” per Oculus, ma per il momento si tratta di un problema non del tutto risolto e la causa sembra essere la mancanza di progettazione dei contenuti.