Per Dave Ranyard, Morpheus è come il suono nei film muti

dave_ranyard

Oggi, durante la conferenza per sviluppatori DICE europea, Dave Ranyard di Sony ha parlato della sua visione per Project Morpheus, riferendosi esplicitamente al visore di realtà virtuale prodotto da Sony (ma, in realtà, includendo nel discorso anche Oculus Rift). Ranyard è attualmente parte del team di sviluppo che lavora su Morpheus.

“La tecnologia per la realtà virtuale come Project Morpheus sarà una tecnologia di rottura?” si è chiesto Dave Ranyard durante la conferenza. L’intervento di Ranyard si concentrava sul futuro della realtà virtuale, in barba allo scetticismo di alcuni dei suoi primi prototipi. Stando allo sviluppatore, lo scetticismo di fronte a una nuova tecnologia è parte di un ciclo che si innesca quando viene introdotto un nuovo metodo per interagire con l’intrattenimento. Ha portato quindi degli esempi, come la televisione e il suo impatto sulla radio, o l’arrivo dell’audio nei film muti.

Per avvalorare la sua teoria, Ranyard ha citato Mary Pickford, uno dei fondatori della United Artists durante l’era dei film muti, usandola come esempio di come una scarsa lungimiranza tenda a ripetersi ciclicamente nella nostra cultura. Queste le parole: “Aggiungere il suono ai film sarebbe come mettere il rossetto alla Venere di Milo”.

Ranyard ha concluso infine dicendo che la tecnologia per la realtà virtuale, in fin dei conti, è rivoluzionaria tanto quanto la televisione e il sonoro; tale tecnologia, tuttavia, è ancora in una forma molto acerba, che dovrà continuare a evolversi prima di conquistare tutti gli spazi.

Ranyard cita poi alcuni esperimenti condotti usando gli strumenti per la realtà virtuale, tra cui l’eye tracking e le interfacce aptiche, per ingannare il cervello e fargli credere che si trova da un’altra parte; Ranyard ha citato anche i controller Move. Stando alle sue parole, al momento non c’è uno standard nella VR, ma presto sarà raggiunto.

“La realtà virtuale è una tecnologia di rottura” si chiede Ranyard. “Penso di sì, penso che possa esserlo. Ci sono tutti gli ingredienti.”