Lucidscape, team di sviluppatori che si dedica alla creazione di una realtà virtuale multi-utente e futuristica, sta lavorando a un nuovo tipo di motore per simulazioni 3D, in grado di contribuire alla creazione di un universo virtuale interconnesso chiamato Metaverse. Quest’universo parallelo sarà privo di qualsiasi forma di controllo centralizzato e censura, perché rappresenterà la realtà seguendo il principio del libero arbitrio secondo cui ognuno potrà accedervi e scegliere di agire come desidera.
Un lavoro di una simile mole è necessario perché, nonostante gli sforzi degli esistenti motori per architetture 3D, quest’ultimi, a causa dei continui cambiamenti tecnologici, non saranno di certo adatti a creare un’esperienza multi-utente come la gente invece si aspetta.  L’elaborazione di mondi virtuali di massa richiede un approccio completamente diverso durante la relativa progettazione del motore, dando priorità a esigenze di larga scala e distaccandosi totalmente dalle architetture di calcolo prese in considerazione dai motori esistenti, che rimangono, invece, ancorati al passato.
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Stiamo sviluppando le basi di un software open source affinché esista un futuro in cui milioni di persone possano interagire all’interno di giganteschi ambienti virtuali tramite client standardizzati, che consentono agli utenti e ai programmi di defluire da un server all’altro con la stessa agilità del web attuale. Lo stack di simulazione che abbiamo distribuito fornirà  un web in VR, offrendo anche funzioni riguardanti sicurezza e pianificazione del sistema operativo per gestire le risorse degli utenti. Essendo qualcosa mai prima d’ora realizzato, abbiamo condotto un test su larga scala nel quale simuliamo l’interazione di 10 milioni di partecipanti in un gruppo di 800 server, per prevenire qualsiasi evenienza.
L’ingegneria software dei giochi odierni, con poche note eccezioni, può controllare simulazioni su piccola scala con non più di qualche decina di partecipanti nello stesso spazio virtuale. Per colmare questo vuoto si è sempre forzata l’esperienza degli utenti limitandola a diverse partizioni virtuali nelle quali muoversi pochi per volta. Al contrario, Lucidscape, sta tentando di implementare un sistema capace di gestire mondi su larga scala (ad esempio, intere città popolate, pianeti, sistemi solari). Questa sfida impaurisce, perché si rischia di creare un altro tradizionale motore 3D che rischia di non essere utile a porre le basi del Metaverse. Per questo l’azienda mostra un’ossessione verso i test. Sarebbe straordinario, ad esempio, mentre si è in piedi dinanzi il server A poter visualizzare i contenuti dei server adiacenti B o C. Si devono gestire con precisione milioni di interazioni al secondo, aggiornamenti di posizione, orientamenti ed eseguire miliardi query spaziali, oltre i confini del server quando necessario.
Nel test sono stati utilizzati due semplici programmi che simulano una situazione di stress dell’architettura di Metaverse, attualmente privo di contenuti, con l’unico scopo di creare un sovraccarico di lavoro esercitando una pressione significativa sul sistema intero. Il processo di simulazione dei rischi è iterativo e a ogni ciclo vengono aumentati il numero di server coinvolti, la quantità di lavoro e il numero dei fattori di stress che partecipano alla simulazione. Il test è stato ripetuto più volte con lo scopo di analizzare prima singoli componenti elementari di Metaverse, nel video-esempio rappresentati da sfere di diverse dimensioni (corrispondenti ad utenti, gruppi di essi, dati, server e, successivamente, le loro interazioni.
A meno che il progresso tecnologico non si fermi, un’evoluzione di questo tipo è inevitabile e conoscendo le opportunità offerte da Oculus VR, è realisticamente ipotizzabile una futura relazione tra visori e universo virtuale. Ancora impossibile, tuttavia, stabilire come sarà e se Metaverse apparterrà davvero a tutti liberamente o sarà plasmato dalle volontà soggettive dei suoi creatori.