Dr. Richard Yao lavora in Oculus VR. Il suo ruolo sul biglietto da visita è: “Experimental Perceptual Psychologist”. Ossia, psicologo della percezione sperimentale. Potete capire quanto può essere cruciale il suo apporto nel tentativo di trasportare gli utenti all’interno della dimensione virtuale, con la mente e con il corpo. Il Dr. Yao è intervenuto all’interno di Oculus Connect, la prima conferenza interamente dedicata alla VR svoltasi a Hollywood dal 19 al 20 settembre.
La sessione del Dr. Richard Yao intitolata “Il sistema visivo umano e il Rift” è stata un’introduzione pratica e semplice al funzionamento della nostra vista, per farci capire quali siano gli ostacoli che si troveranno ad affrontare gli sviluppatori e ideare, così, dei sistemi per aggirarli. La difficoltà più grande è rappresentata dal rendere il giusto intervallo tra quello che vediamo e le sensazioni fisiche che riceviamo. La percezione è infatti un delicato processo interpretativo del cervello, che a volte rimane anche vittima di ambiguità. Tale interpretazione, tuttavia, può essere forzata verso una certa intenzione dal contesto: questo ci fa capire quindi come e quando ci muoviamo o se stiamo fermi. Non è chiaro se esiste una soluzione che ci permetta di ricreare perfettamente tale meccanismo, nonostante ciò abbiamo le prime proposte per risolvere passo dopo passo questo inconveniente, come la creazione di una cabina dedicata agli scenari o l’utilizzo di alcuni marcatori visibili per far si che il nostro corpo e la nostra mente interpretino i contenuti allo stesso modo dandoci la sensazione di una visione più reale.