Proprio oggi, è partita su Kickstarter una nuova campagna dedicata alla realtà virtuale. Il progetto, prodotto dal gruppo TrinityVR, si chiama Magnum, e si tratta di una pistola a sensori di movimento che funziona in collaborazione con Oculus Rift.
Scopo della periferica è essere “platform-agnostic”, ossia funzionare su ogni OS, oltre ad essere economica e intuitiva. Scopo della compagnia è vendere Magnum ai consumatori per meno di 100 €. L’osservazione fatta dal chief of strategy della compagnia Rahat Ahmed, intervisto dal magazine di videogiochi Polygon, è del resto, molto comprensibile: “Non sappiamo quanto costerà un Oculus Rift. 200 $… 300$. Chi lo sa? E quindi non comprerete un device di input per la stessa quantità di denaro.
Ma passiamo ora a descrivere l’oggetto della campagna Kickstarter. Si tratta di una periferica a forma di pistola, leggera e da impugnare con una o due mani. A differenza dei già noti Razer Hydra, che si basano sul tracciamento magnetico, Magnum usa un tracking ottico e basato sull’inerzia. Questo significa che sfrutta una telecamera e un sensore d’inerzia (come un giroscopio e un accelerometro) per rilevare dove la periferica è puntata, la sua velocità e la sua angolazione. La telecamera non dev’essere un modello sofisticato, ma può andar bene anche una vecchia webcam.
Alcuni giornalisti in giro per la rete hanno già avuto modo di provare questa interessante periferica, come il magazine di tecnologia Gizmodo, che ha enfatizzato molto sulla differenza rispetto alle light gun tradizionali (quelle alla Time Crisis, per intenderci): senza l’ostacolo dello schermo, si ha realmente l’illusione di sparare con una pistola. Un’altra interessante caratteristica è che la mira non è ancorata al puntatore al centro dello schermo, come avviene nei normali FPS, ma piuttosto la linea di tiro dipende dalla posizione nello spazio della pistola.
Ma le dichiarazioni del giornalista parlano anche di grandi implicazioni sul gameplay. In realtà virtuale sarebbe infatti sparare non solo a quello che si vede, ma anche a quello che non si vede. Il giornalista di Gizmodo avrebbe infatti provato a sparare in una direzione e guardare nell’altra, capendo poi dal feedback di un’esplosione di aver colpito qualcosa. Le situazioni di gioco che possono scaturire da questa meccanica sono molteplici: immaginate, ad esempio, di sparare da una trincea durante la Prima Guerra Mondiale.
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A quanto pare, la periferica non sarà usata solo per gameplay sparatutto. All’occorrenza, potrà anche essere usata come una torcia, o come un coltello. Il punto è che mouse e tastiera, con gli occhi coperti dall’Oculus, sono un device molto scomodo da usare. Trinity VR vuole invece rispondere con qualcosa che viene istintivo maneggiare, come una pistola.
Se volete contribuire anche voi a questo progetto, potete recarvi sulla pagina della campagna Kickstarter.
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