Il ponte ologrammi arriva su Oculus Rift

Project Holodeck

Non è certo un mistero che molte delle persone che amano le nuove tecnologie siano anche dei fan sfegatati della saga di Star Trek. L’universo creato da Gene Roddenberry, d’altronde, è da sempre stato una fonte di ispirazione e di stimolo per un’intera generazione di scienziati, inventori e programmatori, grazie alla sua visione fantascientifica ma realistica del nostro prossimo futuro.

Proprio a Star Trek si sono ispirati i ricercatori del Max-Planck-Institut für biologische Kybernetik, per ricreare quella che possiamo definire una versione sperimentale del ponte ologrammi dell’Enterprise. Il concetto alla base di quello che è stato soprannominato “holodeck” è molto simile a quanto visto nella serie televisiva. L’enorme stanza-laboratorio utilizzata per il progetto è una tracking room, uno spazio all’interno del quale è stato installato un elaborato sistema di sensori e telecamere in grado di rilevare i movimenti dell’utente, per poi trasferirli tramite computer in un ambiente digitale. Per rilevare i movimenti del soggetto, quest’ultimo deve indossare dei marcatori, alcuni posizionati sull’Oculus Rift, ed altri su un device portatile per raccogliere i dati (una sorta di piccolo zaino da mettere sulle spalle).

La tecnologia è simile a quella utilizzata dai registi di Hollywood per il motion capture, solo che in questo caso, invece di raccogliere i dati e rielaborarli in un processo di post-produzione, il software raccoglie le informazioni in tempo reale e le adatta per modificare l’ambiente virtuale in cui stiamo interagendo con Oculus Rift. Anche se al momento la tecnologia è in fase di sviluppo, i risultati sembrano già essere sorprendenti, e fanno ben sperare in un suo utilizzo concreto in centinaia di ambiti, primo fra tutti, ovviamente, quello dell’intrattenimento.

In attesa di ulteriori sviluppi, potete godervi il filmato dell’interessante video intervista.

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