Palmer Luckey condanna il frame rate delle console

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Nonostante l’E3 si sia concluso lo scorso venerdì, abbiamo ancora qualche dichiarazione di Palmer Luckey da riportarvi, visto che il papà di Oculus Rift ha approfittato dell’evento losangelino per rilasciare numerose interviste e regalarci la sua opinione in merito ad argomenti legati alla sua benamata realtà virtuale. Stavolta la breve, ma incisiva, chiacchierata con il giovanissimo fondatore di Oculus VR è avvenuta ai microfoni del portale d’informazione video ludica Linus Tech Tips. Nel corso di questo scambio di opinioni ci si è soffermati su un aspetto prettamente tecnologico che riguarda molto da vicino il mondo virtuale. Difatti, questa volta Luckey si è soffermato sul frame rate, nonché sulla sua incidenza e importanza in campo VR in particolare e nell’industria del gaming in generale.

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A tal proposito, lo stravagante creatore di Oculus Rift ha dichiarato: “Nella realtà virtuale occorre un frame rate molto più alto rispetto a quello adoperato sui normali display: 60 frame al secondo sono sufficienti, anche se c’è da scommettere che in futuro un frame rate più elevato diventerà la norma nel mondo VR. Tuttavia, nonostante sia vero che i dispositivi per la realtà virtuale necessitano di un numero maggiore di frame al secondo rispetto alle altre console, a mio parere non credo che i 30 fotogrammi al secondo offerti oggi dalle piattaforme tradizionali siano una scelta artistica intelligente. Si tratta piuttosto di un fallimento.

Che sia stato un modo come un altro per farci capire che l’attesissima versione per i consumatori del nostro benamato visore soddisferà l’esigenza di un frame rate molto elevato? Staremo a vedere. Per il momento l’unica cosa certa è che il CV1 sarà migliore del DK2 anche per quanto riguarda il numero dei fotogrammi al secondo offerto.

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