La “fuga di cervelli” che ha visto diversi esponenti di Valve venire reclutati nelle fila di Oculus VR non sembra placarsi per adesso. Anche se più che di “fuga” potremmo parla di “riposizionamento”, considerato il sostegno che la software house ha dimostrato nei confronti dell’azienda creatrice di Oculus Rift. Tralasciando però la semantica, i reclutati nel team di Oculus VR che hanno militato in Valve, sono stati da Marzo ad oggi ben tre, e parliamo dell’attuale chief architet Atman Binstock, lo chief scientist Micheal Abrash e  Aaron Nicholls, impiegato nel team di ricerca e sviluppo. A qualificarsi come ultimo acquisto (almeno per ora) dell’azienda è invece Jason Holtman, il quale ha abbandonato Valve nel Febbraio del 2013 per una breve scappatella con Microsoft, per poi approdare direttamente nel dream team di Oculus VR con le stesse mansioni ricoperte nel colosso statunitense. Ve lo presentiamo.
Jason Holtman è stato in realtà una delle forze trainanti di Steam nei suoi primi tempi e pioniere di quella che è stata la rivoluzione della distribuzione digitale dei videogiochi negli ultimi dieci anni. Nonostante abbia militato senza risparmiarsi nelle fila di Valve, il fascino di Holtman per la realtà virtuale sembra avere origini “antiche”. Egli stesso dichiara infatti:
“Quando ero ragazzino amavo gli arcade. Non vedevo l’ora di arrivare il Sabato al centro commerciale. Per me esisteva soltanto Battlezone. Semplice, con quelle linee geometriche luminose, i carri armati nemici e le montagne in lontananza […] Anche se lo rendeva in maniera semplicistica, ti dava l’idea di essere realmente in quel mondo e che c’era qualcosa oltre quelle montagne. Battlezone è ampiamente riconosciuto come uno dei primi giochi in realtà virtuale, e ripensando a quei tempi, quelle montagne ancora mi esaltano. Mi piacerebbe volare, attraversare paesaggi alieni e girovagare attorno alle Grandi Piramidi. E’ questa la cosa pregnante della VR: le possibilità sono evidenti, immediate, senza fine.”
Esaltato dalla possibilità di entrare a far parte del team che ha realizzato Oculus Rift, Holtman ha concluso:
“Sono molto onorato di entrare a far parte di questa squadra. Non sono uno degli scienziati o degli ingegneri pionieri della realtà virtuale, ma sono una di quelle persone che non può smettere di sorridere ogni volta che vede qualcosa di nuovi all’interno di un visore, e non vedo loro di aiutare a creare delle esperienze che ispirino la prossima generazione di sviluppatori e giocatori.“
Il ruolo di Jason all’interno del team sarà quello di guidare il business e le partership per la piattaforma di Oculus, e lavorerà a stretto contatto con il capo ingegnere di Oculus Rift e il responsabile delle pubbliche relazioni al livello globale. Il suo lavoro pare che si incentrerà sulla realizzazione di un sistema di fruizione della realtà virtuale più accessibile per sviluppatori e giocatori. Oculus VR ha sottolineato come l’acquisto da parte di Facebook abbia permesso ulteriori sforzi nel reclutamento. Lo scopo infatti da Marzo in poi per l’azienda è stato quello di unire sotto il suo nome le menti più brillanti al mondo. L’obbiettivo non sembra essere poi così lontano…