OLED microdisplay: come ti sdoppio la realtà

La compagnia che ha sviluppato questa tecnologia si chiama The Fraunhofer COMEDD, un istituto che porta avanti ricerche su dispositivi elettronici adottando materiali di tipo organico. Questo piccolo centro di veri e propri scienziati, ha trovato il modo di coniugare due tipi di hardware che fino ad orsa sono sempre stati considerati come due cose distinte e separate anche se dipendenti l’una dall’altra.

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Parliamo di schermi e microchip. Sappiamo benissimo che senza uno dei due non esisterebbero computer, televisori, cellulari e molte altre cose che ai giorni nostri diamo tutti per scontato. I ragazzi di  Fraunhofer e COMEDD sanno bene quanto la tecnologia sia dipendente da questi due dispositivi, e proprio per questo motivo hanno deciso di metterli assieme per crearne uno solo.

Il nome è un pò tecnico e complicato, quasi spaventoso; Bi-directional OLED microdisplay, un chip, ancora piccolo, dalle sembianze di un micro display OLED in grado di riflettere come uno specchio tutto ciò che avviciniamo alla sua superficie. Uno schermo che riceve informazioni e allo stesso tempo le trasmette, in grado in oltre, di codificare comandi che non necessitano di input provenienti da tastiere o altro.

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Il segnale visivo può essere deliberatamente  adattato al contesto di funzionamento del sistema, e l’utente può interagire senza bisogno di mani o altro. Semplici movimenti oculari ed espressioni facciali saranno sufficienti.” Una tecnologia che fomenta gli animi futuristici non solo negli appassionati di realtà virtuale, ma anche in tutti coloro che semplicemente sognavano qualcosa di simile dopo essere rimasti ammaliati da qualche film di fantascienza.

Fotocamere e telecamere andranno in via di estinzione molto presto e lasceranno il posto a questi straordinari chip bio-elettronici con la quale potremmo eseguire anche programmi informatici.

Questa nuova tecnologia troverà con facilità diversi campi di applicazione, dalla telefonia, per creare telefonini senza fotocamera per esempio, alla realtà virtuale, dove potrebbero risolversi le numerose problematiche legate alle periferiche di movimento in realtà aumentata. Un nuovo entusiasmante passo in avanti.  

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