Presso l‘Hasso Plattner institut, alcuni studenti con l’aiuto dei rispettivi docenti, hanno dato vita ad un’idea veramente divertente. Prima di spiegarvi di cosa si tratta bisogna fare una piccola premessa. Ci siamo imbattuti diverse volte in periferiche che contribuiscono a rendere verosimili feedback fisici di realtà aumentata.
Ricordiamo ad esempio Virtuix Omni per quanto riguarda la terra ferma, oppure Birdly, per chi predilige avventure in cielo. Sicuramente ce ne sono state molte altre, ma l’idea di questi studenti risolve alla radice problemi di compatibilità meccanica e ingombro. Siamo tutti d’accordo che nel 2014, quando si gioca a un videogame di nuova generazione, non è più sufficiente la vibrazione di un joypad per farci sentire più coinvolti in quel mondo virtuale.
Figuriamoci quando parliamo di una tecnologia ancora più all’avanguardia come nel caso di Oculus Rift. Haptic Turk è una piattaforma di movimento basata sulle persone, che diventano veri e propri ingranaggi dell’esperienza interattiva. L’ idea fondamentale è quella di sostituire i motori e i componenti meccanici con gli esseri umani.
Il setup di questo diabolico marchingegno comprende un giocatore supportato da uno o più “attuatori”. L’utente gode di un‘esperienza interattiva assolutamente unica.
Il movimento  è generato dagli assistenti che sollevano manualmente il corpo del primo giocatore tramite appositi supporti ad esso collegati. Sono sufficienti da 1 a 5 persone, a seconda del videogame o simulatore che si vuole provare. Nel caso di un volo in deltaplano, 4 ragazzi, 2 per lato, sostengono il corpo di un giocatore, mentre una quinto partecipante utilizza un nebulizzatore per riprodurre gli schizzi d’acqua di una cascata, o per simulare l’aria calda proveniente dalle esalazioni di un vulcano.
Sullo schermo di un computer, o proiettato su una parete, questi assistenti possono seguire le istruzioni del software che elabora, con sufficiente anticipo, i movimenti e gli effetti che devono riprodurre. Una brusca svolta verso destra implicherà , ad esempio, che i due attuatori sul lato destro della barella, che sostiene il giocatore con indosso un visore Oculus VR,inclinino la stessa verso il basso, mentre gli altri due sul lato opposto, debbano invece eseguire la manovra contraria.
Questa esperienza è replicabile anche in forma più semplice attraverso l’utilizzo di un tablet, nelle mani di chi gioca in prima persona, e da alcuni smartphone ad esso collegati, che invece suggeriscono gli effetti da riprodurre alle altre persone partecipanti. Il vantaggio più interessante riguarda la possibilità di poter vivere questa esperienza in qualsiasi momento e in qualsiasi posto, basta che ci sia più di un giocatore, una presa elettrica e uno o più strumenti tra quelli che vi abbiamo elencato.
A questo punto il divertimento non rimane esclusivamente virtuale, ma anche molto reale. Infatti, chi muove o segue le indicazioni del gioco per far divertire chi è immerso nel videogame, sarà protagonista a sua volta di un’altra esperienza interattiva. Un multiplayer fondato sulle analogie tra i ritmic game e la simulazione virtuale. Un approccio al videogioco un pò nostalgico sotto certi aspetti, tra le braccia di qualcun altro torniamo tutti bambini, e ritroviamo nella mimica fisica delle persone le sensazioni ed emozioni più divertenti. Sicuramente da provare.
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