Quando oggi ho indossato il visore VR per provare questo titolo indie non avevo idea di cosa si trattasse, ho evitato volontariamente di leggere qualsiasi cosa su internet e ho avviato il gioco. Da qualche immagine sparsa qua e là nel web, e dai commenti di chi lo conosceva già , era chiaro che si trattasse di un titolo originale.
Una vera e propria sorpresa da ogni punto di vista. Innanzitutto la sequenza tridimensionale, che ci introduce al menù principale, è così divertente che mi sarebbe venuta voglia di riavviare il gioco almeno un altro paio di volte, ma di simulatori con montagne russe e salti nel vuoto ce nè sono già tanti, in fin dei conti si tratta di  attraversare un tunnel psichedelico a una velocità crescente, fino a raggiungere un’accecante luce blu.
Arrivati fin qui ci accorgiamo prima di tutto di non essere morti, ma di dover prendere dimestichezza con il joypad e selezionare con il puntatore uno dei primi nodi da affrontare. Darknet è un gioco a puzzle, con forti elementi d’azione, ma sopratutto di strategia. Una straordinaria esperienza ispirata alla classica narrativa cyberpunk come Neuromante, Ghost in the Shell, Johnny Mnemonic, e Il tagliaerbe.
Il livello di gioco è come un immenso groviglio di noduli cibernetici, scomponibile in sottogruppi conteneneti altri sottoinsiemi. Ogni rete contiene decine e decine di server interconnessi, e ognuno di questi è formato da un blocco di sicurezza generato in modo casuale. Il vostro scopo sarà quello di scansionare la rete prima di tutto, pianificare le vostre mosse, acquisire software, e raggiungere i dati prima che scada il tempo, mettendo a segno i vostri attacchi.
Darknet è il vostro biglietto per il cyberspazio, un posto nuovo, completamente inesplorato che ricorda, per certi versi, anche la psichedelia di Shiny.
In poche parole il vostro ruolo è quello di un hacker, intento a violare una grossa rete informatica. Per raggiungere l’obiettivo avrete a disposizione diversi tipi di worm, virus, e piccoli programmi rappresentati da sfere di colore diverso. Lanciando ognuna di queste sfere all’interno di un blocco di sicurezza, i vostri programmi cominceranno a far reagire il software che state hackerando, cercando di impedire la moltiplicazione dei vostri dati, cancellandoli.
Alla fine però, se avrete posizionato strategicamente i vostri moduli, la diffusione nella rete diventerà incontrollabile e riuscirete a sbloccare i vari livelli, uno alla volta. Alla fine di ogni sequenza sarà possibile acquistare, con i punti exp ottenuti durante il gioco, le varie forme di virus e programmi utili a infestare il sistema, un po’ come accade anche in Deus Ex nei mini giochi di hackeraggio.
Per selezionare un elemento della schermata dovrete utilizzare l’eyetracking dell’Oculus Rift, importante per guardarvi bene intorno e pianificare una strategia prima di svolgere ogni mossa. Personalmente ho trovato tutte le animazioni 3D veramente divertenti e, anche se alla prima prova sono caduto miseramente facendo esplodere tutto, al secondo tentativo ho cominciato subito a prendere confidenza con i controlli.
Tutti gli amanti del genere puzzle si divertiranno sicuramente, ma è giusto precisare che questo titolo, proprio grazie alla sue meccaniche sorprendentemente dinamiche e semplici, si rivela sicuramente aperto a tutti. Un altro aspetto degno di essere menzionato riguarda il sonoro. Le musiche si sposano piacevolmente con le atmosfere cyberpunk e ancora più in generale con tutto il tema del videogame.
Darknet entra perfettamente in simbiosi con il mondo virtuale, e trova in Oculus Rift tutte le assonanze per esprimere un gameplay interattivo e coinvolgente. Un mondo nuovo che riesce ad esprimersi grazie alle infinite possibilità date dalla tecnoloiga VR.
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