Le matrici di numeri sono elementi di tipo tabellare derivanti da strutture matematiche. Queste informazioni o dati, sono il cuore della civiltà moderna e hanno dato il nome a uno di quei successi cinematografici che ha introdotto la rivoluzione tecnologica e cyberspaziale del XXI secolo: Matrix. Nella società odierna qualsiasi tipologia di business pone le sue basi su complessi processi di quantificazione, raccolta dati e controllo degli agenti di maggior consumo.
La misurazione delle abitudini umane può avere però una diversa applicazione, meno capitalista e più incentrata sullo studio di nuovi sistemi per la prevenzione e controllo del benessere psicologico e fisico degli individui. A questo proposito Leroy Hood, presidente dell’Institute for System Biology (ISB), avvierà nel mese di marzo uno studio pilota per monitorare tramite alcuni dispositivi digitali la salute di 100 individui. I medici che raccoglieranno le informazioni, saranno in grado di fornire consigli giornalieri ai propri pazienti impartendo cure a breve o lungo termine.
Questa iniziativa ha origine da un movimento denominato Quantified Self (QS) “quantifica te stesso” che nasce nel Teach Museum di San Jose, nella Silicon Valley. Dal 2007 un gruppo di cervelloni ha cominciato a ritrovarsi nella Bay Area di San Francisco per condividere tra loro dati personali e informazioni di ogni genere. Questo fenomeno prende il nome di Self-tracking o lifelogging, (quantificazione delle abitudini). Gary Wolf e Kevin Kelly, fondatori della rivista Wired, scrissero un articolo sul New York Times che sarebbe poi diventato il motto della QS “The Data Driven Life”.
L’avanzata tecnologica ha permesso di rendere disponibili per chiunque strumenti di misurazione sempre più raffinati e precisi. Spinti dall’esigenza di raccogliere dati su gusti e preferenze delle persone, le aziende hanno messo a disposizione dei loro utenti numerosi software e hardware. Il mercato ha così dato vita a forti aggregatori sociali di masse online in grado di raccogliere una gran quantità di dati.
Social network come Facebook o Twitter sono nati dall’esigenza comune di scambiare informazioni e renderle pubbliche. I QS hanno fondato questa comunità con lo scopo di permettere a chiunque ne facesse parte di poter ottenere un miglioramento personale.
In una preparazione agonistica per gli atleti è abitudine registrare i loro allenamenti per monitorare il rendimento. Lo stesso vale per tutti quegli individui affetti da patologie che richiedono un controllo costante dei propri parametri psicofisiologici. Esistono alcuni forum come PatientsLikeMe, dove i pazienti possono condividere le proprie esperienze traendone un grande beneficio informativo e psicologico.
I malati e gli atleti sono due categorie che sicuramente si adattano molto bene alla filosofia della QS, ma è possibile attrarre un pubblico molto più vasto alla pratica di raccolta dati. Uno dei metodi più utilizzati è quello di inserire strumenti per il tracking all’interno di un gioco. In questo modo gli utenti sarebbero più motivati e coinvolti nell’utilizzo dei gadget. Gli utenti che fanno parte della QS sono attualmente 15 milioni circa. Questa iniziativa potrebbe sicuramente rivelarsi molto utile come incentivo alla ricerca di soluzioni all’avanguardia, per lo studio di strumenti di prevenzione e controllo. Forse un giorno potremo condividere le capacità di Adam Jensen.
Ne è un esempio Tim Cannon uno tra i primi uomini ad aver intrapreso la fantascientifica via dei cyborg, i quali sarebbero in grado di elaborare milioni di informazioni derivanti dal proprio corpo e da quelli circostanti.