Tra il CES e gli Steam Dev Days nelle ultime settimane non si è fatto altro che parlare di realtà virtuale. I diversi protagonisti di questo universo hanno detto, mostrato, e commentato decine e decine di device il cui unico scopo era trasformare la realtà virtuale in un’esperienza sempre più immersiva e totalizzante. Questi ultimi avvenimenti hanno dimostrato che la VR oramai non è più un banale tech-trand ma una vera e propria realtà del gaming. Lo abbiamo detto e ripetuto negli ultimi 5 mesi, e direi che a questo punto sono i fatti a legittimarci. Da qui a qualche anno tutti i giocatori vorranno possedere un visore di realtà virtuale, motion controller e altre periferiche, anche più complesse, per il motion capture come ad esempio PrioVR e VirtuiX Omni.
… Le case saranno sempre più grandi e i salotti sempre più pieni di giocatolini tecnologici ad alte prestazioni, e Gabe Newell dominerà il mondo come l’Oscuro Signore di Mordor…
Tutto molto bello, probabilmente il sogno definitivo per ciascun geek-nerd che si rispetti, ma come tutti i sogni decisamente lontano dalla realtà .
Vi confesso che  negli ultimi tempi  ho riflettuto a lungo sull’effettiva possibilità che questi strumenti entrino nelle case del consumer medio. Il 2014, anno in cui dovrebbe uscire Oculus Rift, è arrivato e, anche se non ci sono informazioni chiare in merito alla data di rilascio di questo o altri HMD, si presume che nel giro di poco l’invasione comincerà .
Immaginate la scena:
Io, giocatore qualunque, voglio fare una partita al nuovissimo COD (magari anche no). Accendo la mia Steam Machine, attivo PrioVr e tiro fuori i miei Hydra Deck. A quel punto comincio a sbracciare come un isterico dentro il mio salotto di 18 metri quadri impedendo agli altri abitanti della casa di fare qualunque cosa  e distruggendo nel frattempo ogni soprammobile esistente. Dopo 3 ore di gioco mi sono divertito come un matto, ma la casa sembra un accampamento vichingo dopo un saccheggio.
Affrontando il discorso seriamente trovo molto più realistico che attorno a questi meravigliosi oggetti vengano costruite delle strutture ad hoc dove la gente possa usufruirne senza distruggere la propria abitazione. Quello di cui sto parlando, e lo affermo senza vergogna, è in realtà una rinascita delle sale giochi/ludoteche. Non nego che negli ultimi 25 anni il mercato sia andato esattamente nella direzione opposta, cercando disperatamente di portare l’intrattenimento interattivo all’interno delle case, ma se invece ora accadesse il contrario? Se il numero di “Oculus Room” fosse destinato ad aumentare vertiginosamente?