Hideo Kojima: salta il podcast, il mistero s’infittisce

La sparizione di Kojima dalla Rete è inquietante, e ricorda un po’ un’operazione di lavaggio del cervello, quasi fosse uscita da un romanzo distopico alla 1984. O dalla mente dei Patriots, per rimanere in tema. Tra le news più clamorose fuoriuscite, c’è quella sul contratto di Kojima in Konami, che stando a una fonte di GameSpot scadrà a dicembre 2015, dopo il lancio di The Phantom Pain.

Oggi, abbiamo un nuovo indizio dell’allontanamento del game designer: infatti, anche il podcast video Kojima Station, prima regolarmente pubblicato da Kojima-san, è stato sospeso a tempo indeterminato. Ad annunciarlo è l’account Twitter giapponese del gioco, che dichiara che “la trasmissione è stata messa in pausa”.

L’episodio del podcast, in cui Hideo Kojima e altri sviluppatori discutono e anticipano elementi di The Phantom Pain, sarebbe dovuto essere trasmesso oggi. Non è dato sapere se sia stato semplicemente posticipato o se si tratta invece di una vera e propria cancellazione. L’account Twitter annuncia comunque che fornirà presto altri dettagli, riguardo alle decisioni che riguardano la prossima trasmissione.

kojima station
Kojima? Kojima? KOJIMAAAAAAAAAAAAA.

 

I tweet hanno anche rinforzato le sicurezze dei fan, andando ad affiancarsi allo statement ufficiale di Konami, secondo la quale Kojima-san e il suo team sono ancora saldamente al timone del progetto The Phantom Pain. Da parte di Konami non c’è stata tuttavia alcuna conferma che il suo rapporto continuerà dopo il lancio del gioco, rafforzando l’idea che questo sia l’ultimo gioco che Kojima-san dirigerà per la compagnia. Nel frattempo, lo ricordiamo, il branding A Hideo Kojima Game è scomparso dalle copertine dei giochi pubblicati sul sito Internet ufficiale, mentre lo studio Kojima Productions Los Angeles è stato rinominato Konami Los Angeles Studio.

In tutto questo, la vera domanda è: dov’è Kojima? E cos’ha da dire? Soltanto le sue parole, probabilmente, possono chiarire il mistero. Nel frattempo, vi rimandiamo all’editoriale di Revolver.