Come i nostri lettori di Oculus Rift Italia avranno ormai imparato, qui si sta molto attenti ad analizzare il sottile rapporto che lega la realtà virtuale e le arti amatorie. Wicked Paradise insegna. Apprendiamo proprio ora che il folle Suda 51 è stato avvistato in queste ore a Roma, direzione VIGAMUS Conference. Il visionario autore di Killer7 ci aveva visto lungo. Perché? In attesa di sentirlo parlare sul palco della VIGAMUS Conference, vi proponiamo la nostra riflessione.
Chi di voi ha giocato a Killer is Dead, l’ultimo gioco di Suda, più folle e psichedelico che mai? Ecco, nel gioco esiste una sezione che chiede praticamente in ginocchio di essere trasposta per la realtà virtuale. Stiamo naturalmente parlando della controversa gigolò mode, che ha sollevato i sopraccigli dei videogiocatori più puritani, e ha invece allietato chi invece è più disposto all’autoironia, anche se di stampo ironico.
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Per chi non lo sapesse, la famigerata Gigolò Mode permetteva di vivere con i propri occhi una sessione di rimorchio nei panni di Mondo Zappa, il protagonista bello e maledetto del gioco. Mondo deve guardare le zone più intime della ragazza che ha di fronte, guadagnando punti coraggio, ma stando nel frattempo attento a non indugiare troppo su di esse. Altrimenti, la ragazza si indispettirà e darà il due di picche a Mondo.
Fortunatamente, il nostro eroe ha a disposizione un paio di occhiali raggi X (anche conosciuti come il giocattolo anni ’80 che tutti abbiamo agognato), che gli permettono di capire dov’è che la ragazza preferisce essere guardata. E, se proprio le cose dovessero andarvi male, almeno potrete dire di esservi rifatti la vista.
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Inutile dire quanto tutto questo potrebbe essere divertente se vissuto con il Rift, usando i movimenti della propria testa invece del joypad. A quando un gioco interamente dedicato alla Gigolò Mode?
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